Andrea Bocelli ha dovuto fare i conti con la malattia fin da quando era piccolissimo. Il tenore ha un glaucoma congenito dalla nascita: per questo fin da bimbo riusciva a vedere solamente la sagoma delle persone e degli oggetti, non distinguendo bene con chi avesse a che fare. Quando aveva sei anni, Andrea Bocelli è entrato in collegio a Reggio Emilia in modo tale da lettura in Braille che lo avrebbe poi aiutato negli anni a seguire. A soli dodici anni, Bocelli è rimasto cieco in maniera integrale per colpa di una pallonata sugli occhi durante una partita a calcio.
Bocelli, fin dalla nascita soffre di glaucoma congenito. La malattia lo ha costretto da piccolissimo a sottoporsi ad una serie di interventi chirurgici. Si tratta di una malattia oculare rara, purtroppo accompagnata da un ingrossamento dell’occhio e all’edema della cornea. Il glaucoma congenito fa apparire inoltre la cornea non sempre trasparente, con diversi gradi d’opacità. È una patologia molto grave che spesso viene curata con la chirurgia ma nel caso di Bocelli così non è stato. Già malato, il tenore è rimasto completamente cieco dopo aver ricevuto una pallonata agli occhi.
Andrea Bocelli, malattia: glaucoma congenito dalla nascita. La musica la sua cura
A curare Andrea Bocelli dalla cecità completa è stata la musica, che lo ha aiutato ad uscire dal momento più negativo della sua vita, quando è rimasto cieco ad appena undici anni. Con problemi fin dalla nascita, Bocelli ha subito una serie di interventi chirurgici per poi decidere i genitori, all’età di sei anni, di fargli imparare a leggere in braille. Il tenore ha rivelato di aver avuto modo di vedere ombre e contorni almeno fino ai dodici anni. Poi, una pallonata in pieno viso nel corso di una partitella con gli amici a calcio, lo ha reso completamente cieco. Nonostante sia cieco praticamente da sempre, Bocelli ha raccontato di non avere nostalgia del mondo e di ricordare tutto in maniera nitida.