All’inizio della sua intervista, Andrea Bocelli loda Fabio Fazio. “Ogni volta che vengo qui, so che non mi verranno fatte domande scontate. Per questo ci vengo volentieri”. Fazio ci scherza su: “Del tipo? Che domande ti fanno?”. “Mah… ‘cosa si prova a cantare davanti al papa?’”. E il conduttore: “Era la seconda, un attimo che la cancello…”. Si passa alle cose serie. In studio vengono annunciate le date del tour, ma Andrea non le vuole sentire: “Io non so niente! Non voglio saperne niente!”. Insomma, lui si occupa solo di musica, non della parte “burocratica”. Poi c’è la candidatura ai Grammy e l’impegno solidale con la Fondazione. “Non riesco a vedere alcun merito in quello che faccio. Se nasci con un dono del cielo, te non puoi far altro che cercare di migliorarlo, di dargli uno scopo. Tutto il mio merito sta nel fatto che non fumo, non bevo…”, sorride. L’intervista non dura moltissimo. L’ultima domanda, ironica e confidenziale, rimarca lo stile di questo colloquio: “Che farai, da qui alle sei? So che soffri di insonnia…”. “Non lo so”, ride lui, “leggerò qualcosa”. (agg. di Rossella Pastore)



La candidatura ai Grammy

Andrea Bocelli è uno degli ospiti più attesi della nuova puntata di “Che tempo che fa“, il talk show di successo condotto da Fabio Fazio su Rai2. Quale occasione migliore per presentare al grande pubblico l’uscita del nuovo album “Sì Forever – Diamond Edition” pubblicato ad un anno dall’uscita di “Si”, il disco dei duetti che tante soddisfazioni ha regalato al tenore italiano. Un successo mondiale quello di Bocelli che quest’anno è l’unico artista italiano candidati ai Grammy Awards, per intenderci i Premi Oscar della Musica Americana. Un primato che finora hanno raggiunto pochi altri artisti come Domenico Modugno, Ennio Morricone e tra gli ultimi Laura Pausini. Il suo album “Si”, pubblicato per la casa discografica Sugar di Caterina Caselli, è entrato nella cinquina per vincere il Premio di “Best Traditional Pop Vocal Album” in compagnia di Barbara Streisand, Michael Bublé, Elvis Costello & The Imposters, John Legend.



Andrea Bocelli con le sue canzoni al numero 1 e candidato ai Grammy 2020

Un successo internazionale per Andrea Bocelli che con il suo album “Si” è ai vertici delle classifiche americane ed inglesi registrando così un nuovo record finora mai eguagliato da nessun altro artista italiano. “Ho appena ricevuto l’annuncio della nomination – ha detto estasiato Bocelli alla sua sesta candidatura ai Grammy Awards. “E’ una notizia fantastica che ancora una volta testimonia il grande affetto e la stima che l’America mi riserva da più di 20 anni, ma è anche un’occasione fantastica per ringraziare tutti i miei sostenitori e chi ha creduto in me fin dall’inizio. Un avvenimento importante più unico che raro. Voglio anche ringraziare la Recording Academy e tutti coloro che, come la Sugar, hanno lavorato a questo progetto incredibile” ha poi detto il tenore italiano la cui carriera è partita nel lontano 1994 con il brano “Il mare calmo della sera”dal palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo.



Andrea Bocelli: la collaborazione con Ed Sheeran e il sostegno a Placido Domingo

Nell’ultimo album di Andrea Bocelli c’è anche un duetto con Ed Sheeran, la star britannica dei record. Una collaborazione nata quasi per caso come ha raccontato dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni il tenore: “mi ha chiamato lui e io ho subito detto di sì anche per lasciare a bocca aperta i miei figli, che sono fan sfegatati. E poi Ed è una persona simpatica, umile e talentuosa. Abbiamo passato una bella giornata in famiglia e la canzone ha avuto un successo pazzesco… cosa chiedere di più?”. Sulla questione, invece, relativa alle presunte molestie da parte di Placido Domingo, Bocelli si è sentito in dovere di difendere il collega: “sono ancora sconvolto da quello che è successo a questo incredibile artista. Non capisco: domani una signora può semplicemente venire e dire ‘Bocelli mi ha molestato 10 anni fa’ e da quel giorno in poi nessuno vuole più cantare con me e i teatri d’opera non mi chiamano più; è assurdo”. Secondo Bocelli inoltre, le persone dovrebbero distinguere tra “la moralità delle figure pubbliche e la loro arte e abilità”.