Lo scrittore Andrea Camilleri è uno dei tanti ospiti che Domenico Iannacone avrà l’onore di intervistare all’interno del suo programma (in onda su Rai Tre) ‘Che ci faccio qui‘, che andrà in onda per ben 25 puntate. Lo scrittore, autore del celeberrimo ‘Commissario Montalbano’, sarà la vera e propria punta di diamante di questa striscia quotidiana, dato che è, ad oggi, uno degli autori più famosi in Italia e più apprezzati all’estero. Non è affatto un segreto che la fiction Rai del Commissario Montalbano sia uno dei prodotti italici più apprezzati al di fuori dei nostri confini nazionali: le avventure del simpatico poliziotto ambientate nello sfondo siciliano di Vigata (che poi sappiamo benissimo essere Porto Empedocle) sono riuscite a far breccia anche in Europa. D’altronde, Andrea Camilleri è uno scrittore universale, uno degli ultimissimi scrittori capace di dar vita a un personaggio che è ormai impresso nell’immaginario collettivo, alla stessa stregua di Shelock Holmes, Miss Murple o Poirot. Insomma: arrivato a 93 anni possiamo dire che Andrea Camilleri rivaleggia coi grandi della letteratura.
ANDREA CAMILLERI: L’IMPEGNO POLITICO
Uno degli obiettivi di Domenico Iannacone all’interno della sua striscia quotidiana di Che ci faccio qui, è senza dubbio quello di far conoscere al pubblico qualche lato più oscuro e nascosto del personaggio Andrea Camilleri. Dopotutto, sul Commissario Montalbano oramai sappiamo davvero tutto, essendo stato spremuto a dovere dagli avidi lettori e dalle innumerevoli puntate a lui dedicate. Ben più interessante, invece, è notare come lo scrittore siciliano sia invece ancora impregnato di fervente amore per la politica e si accalori ancora su determinati temi. Intervistato da Repubblica, Andrea Camilleri ha infatti pesantemente insultato il ministro Matteo Salvini per alcune sue recenti dichiarazioni: “Salvini non conosce nemmeno il senso della parola ideale, è solo un povero ignorante e io a 93 anni fremo sinceramente di rabbia per le parole che ha detto. In un colpo solo ha offeso sia fascisti che comunisti dicendo che la nostra Costituzione è nata da una rissa tra fascisti e comunisti; i fascisti lottavano per un’idea, che poi si dimostrò sbagliata, ma a cui loro credevano. Così come i comunisti.”
L’ITALIANO MEDIO
Ma il ministro Matteo Salvini non è l’unico a cadere vittima della furia di Andrea Camilleri, che, liberato dal peso dell’età si sente oramai libero di dire praticamente qualsiasi cosa voglia. A cadere nel mirino del famoso scrittore dei racconti di Montalbano sono anche gli italiani stessi nella loro globalità. Ecco cosa ha ribadito il famoso scrittore sempre sulle pagine di Repubblica: “Gli italiani come popolo, purtroppo, sono totalmente privi di qualsiasi memoria storica. Totalmente. Le uniche cose che ricordano davvero bene sono i vari Festival di Sanremo e le partite di calcio. Stop. Per tutto il resto c’è una preoccupante assenza di memoria.” Un attacco duro, dunque, quello di Andrea Camilleri che però, a ben vedere, ricalca esattamente quelle che erano state le parole di un altro grande intellettuale nostrano come Indro Montanelli, che aveva detto esattamente le stesse cose. L’idea dunque che l’italiano abbia poca memoria storica è ben presente e radicata negli intellettuali, dunque, che ne sottolineano le amnesie per le cose davvero importanti. A malincuore si deve purtroppo ammettere che vi è più che un fondo di verità in queste dichiarazioni.