Il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, è stato intervistato dai microfoni del programma di La7, Omnibus, e nell’occasione è tornato a ribadire un messaggio già diffuso negli scorsi giorni: “Dobbiamo dire con chiarezza che fine dello stato d’emergenza non significa fine della lotta alla pandemia. Significa proseguire ovviamente con prudenza, con senso di responsabilità, ma oggi abbiamo una platea di 50 milioni di concittadini che responsabilmente si sono vaccinati e questo ci permette un percorso graduale di ritorno alla normalità”. Nelle ultime tre settimane i casi di covid sono tornati leggermente a salire, ma a tale incremento non è corrisposto un aumento degli ospedalizzati: “Ovviamente dobbiamo osservare con grande attenzione i dati relativi ai contagi, ma fortunatamente non vi è un’equivalente pressione sui nostri ospedali. E credo che il dato che dobbiamo osservare con maggiore attenzione non è il numero dei contagi fine a sé stessi ma capire come questi contagi incidono sui nostri ospedali. E ad oggi, sotto questo aspetto, i numeri sono ampiamente sotto controllo”. Sull’utilizzo dei farmaci antivirali, da alcuni addetti ai lavori criticati per l’eccessiva burocrazia, Andrea Costa ha spiegato: “Credo che stiamo usando al meglio gli antivirali. Tra l’altro in molte parti del nostro Paese queste terapie vengono somministrate in una fase iniziale della malattia. Anche sotto questo aspetto la scienza e la medicina hanno fatto passi in avanti e oggi certamente, rispetto ad un anno fa, abbiamo a disposizione molti farmaci in più, quindi questa è sicuramente una prospettiva positiva”.
In ogni caso il primo baluardo contro il covid resta il vaccino: “Anche se siamo in una fase di allentamento delle misure restrittive dobbiamo assolutamente veicolare un messaggio con forza. Tutti gli italiani che devono ancora ricevere la terza dose, e sono circa 4 milioni, devono farla, perché è solamente così, anche di fronte ad una recrudescenza del virus, che avremo una platea di cittadini maggiormente protetta. Il rischio oggettivo è che allentare delle misure potrebbe fungere in questo momento da deterrente a coloro che devono ricevere la terza dose. Su questo dobbiamo essere chiari e netti e dobbiamo cogliere l’occasione per veicolare un messaggio rassicurante e dire che è importante ricevere la terza dose”.
ANDREA COSTA: “CAMPAGNA VACCINALE PROSEGUE ANCHE SENZA FIGLIUOLO”
Una campagna vaccinale che prosegue anche senza il commissario Figliuolo, che con la fine dello stato di emergenza è andato ‘in pensione’: “Al di là del fatto che non vi è più il commissario Figliuolo, le strutture esistono sui territori. E quindi il Paese è pronto e preparato ad affrontare un’altra eventuale campagna vaccinale. Oggi dobbiamo continuare a veicolare da un punto di vita della comunicazione quanto è importante continuare a vaccinarsi. Ancora oggi il vaccino è l’unica arma che ci permette un ritorno alla normalità”.
“Se guardiamo i contagi dello scorso anno – ha aggiunto Costa – di fronte a un minor numero di contagi, con una platea di vaccinati inferiore, i nostri ospedali erano sotto pressione. Se oggi i nostri ospedali non sono sotto pressione è perché 50 milioni di concittadini responsabilmente si sono sottoposti alla vaccinazione”. In ogni caso, la guardia deve restare altissima, ribadendo la necessità di una vaccinazione al più presto per chi non ha ancora fatto il booster: “È fondamentale che quei 4 milioni che devono ricevere la terza dose la ricevano, altrimenti saremo impreparati di fronte ad una eventuale recrudescenza del virus. Mi auguro che la politica tutta, in maniera trasversale, si faccia carico di questi messaggi”.