Si continua a ragionare sulla possibile terza dose del vaccino covid in Italia, l’ulteriore richiamo in particolare per coloro che si sono sottoposti al vaccino agli inizi della campagna vaccinale, quindi fra dicembre e gennaio. Secondo il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, la protezione del siero potrebbe essere di dodici mesi, di conseguenza, fra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno che verrà non è da escludere una nuova vaccinazione.
“Per la terza dose di vaccino anti Covid in Italia ci vorrà probabilmente un anno dal primo ciclo – le parole dell’esponente dell’esecutivo Draghi, intervistato dai microfoni di CusanoItaliaTv – abbiamo iniziato a vaccinare a fine dicembre 2020 – ha aggiunto, motivando le sue parole – quindi le terze dosi potrebbero essere somministrare a fine dicembre”. La campagna di vaccinazione sta proseguendo a ritmo sostenuto, nonostante le recente problematiche legate allo stop di AstraZeneca agli under 60, e a riguardo Costa ha specificato: “Noi siamo nelle condizioni di proseguire con le 500mila dosi di vaccino anti Covid giornaliere e con l’obiettivo dell'”immunità di gregge entro fine settembre. Possiamo farlo”.
ANDREA COSTA: “SCUOLA IN PRESENZA PRIORITA’”
Il sottosegretario alla salute si è poi soffermato sulla scuola in presenza, precisando: “è un obiettivo primario del Governo. Anche il premier Draghi l’ha messo tra le priorità. Dobbiamo riprendere l’anno scolastico in presenza e le condizioni credo che ci siano. Abbiamo 2 mesi davanti per proseguire con la campagna vaccinale. Oggi la percentuale dei giovani è bassa, ma con i 16 milioni di vaccinazioni che possiamo fare al mese c’è tutta la possibilità di ampliare la platea dei giovani”.
Le ultime parole sono state sulla variante Delta, che si sta diffondendo sempre più anche nel nostro Paese: “dobbiamo monitorare e valutare, ma con un atteggiamento di prudenza e non dobbiamo trasformare la prudenza in paura. I dati ci dicono che sui cittadini vaccinati la variante Delta è meno aggressiva e raramente provoca ospedalizzazioni. Il vaccino reagisce positivamente e possiamo guardare al futuro con ottimismo. Oggi considerato il numero dei contagi possiamo migliorare il tracciamento e circoscrivere le criticità”.