La moglie era in spiaggia con la figlia, lui veniva prelevato dalla stanza d’albergo da otto persone. È cominciato così l’incubo di Andrea Costantino, dal 21 marzo scorso è chiuso in prigione ad Abu Dhabi senza essere mai stato accusato formalmente né essere stato sottoposto ad un interrogatorio. L’imprenditore, ex vicesindaco di Arese, è riuscito a parlare solo una volta con l’avvocato e l’unica udienza si è tenuta pochi giorni fa, ma per essere rinviata a causa dell’assenza di testimoni d’accusa. Il legale, tra l’altro, non può neppure accedere al fascicolo; quindi, non si può mettere in piedi alcuna difesa. Come evidenziato da La Verità, ha avuto solo la possibilità di prendere visione di alcuni atti e trascriverli manualmente sotto gli occhi del prosecutor che decideva però cosa far copiare o meno. Le accuse peraltro sono vaghe: Costantino sarebbe accusato di alcune vendite di gasolio fatte negli anni 2015/2016 a favore di una società in Yemen.



Ma l’attività dell’imprenditore è legalmente esercitata dallo stesso tramite la sua società, Eidon Global Fze, che è titolare di licenza per il trading di oil and gas ed è autorizzata dal governo emiratino. Questa documentazione è nelle mani dell’avvocato, che però non può mostrarla al giudice perché non si è ancora celebrata l’udienza. L’ultima, quella del 9 febbraio 2022, non è durata neppure tre minuti, perché anche stavolta i presunti testimoni dell’accusa non si sono presentati. Così il tempo passa e Andrea Costantino si trova di fatto da quasi un anno in carcere, senza che le istituzioni italiane facciano nulla. Gli è consentito telefonare, secondo quanto raccontato dalla moglie, due volte a settimana, per pochi minuti, 5 o 6, poi cade la linea. La situazione è complessa anche per via delle tensioni tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti per via dell’embargo sulla vendita di armamenti deciso l’anno scorso dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.



COSA FA IL GOVERNO? TUTTO FERMO…

La situazione continua a non sbloccarsi e Andrea Costantino resta in cercare senza tracce da parte del ministero degli Esteri, a parte una dichiarazione di Luigi Di Maio che aveva assicurato come stesse seguendo il caso sin dal primo momento. La settimana scorsa è arrivata una risposta all’interrogazione parlamentare di Andrea Del Mastro di Fratelli d’Italia, ma le spiegazioni fornite, come ricostruito da La Verità, non sono esaurienti. «Il 13 settembre, dopo vari mesi dall’istanza, il legale incaricato presso il foro emiratino ha ricevuto da parte della Procura competente il formale riconoscimento del mandato attribuitogli dal signor Costantino», ha spiegato Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri. Ma per «questioni di sicurezza nazionale che interesserebbero il caso – così come asserito dal procuratore generale – il legale deve richiedere un permesso alla procura ogni qualvolta intende rendere visita al connazionale». Il primo incontro si è tenuto il 24 novembre.



LA MOGLIE DI ANDREA COSTANTINO “AIUTATECI”

La moglie di Andrea Costantino è disperata: «È psicologicamente devastato, ha perso 30 chili, ma resta fortissimo per il fatto di sapere di non aver fatto assolutamente nulla», ha dichiarato Stefania Giudice al Tg5. Quindi chiede un intervento forte dello Stato italiano per far luce su questa storia e liberare il marito. «È evidentissimo che, nonostante gli sforzi attraverso i canali diplomatici, la vicenda potrebbe essere trattata e risolta tramite un intervento forte e deciso dello Stato italiano e del suo governo», ha aggiunto a La Verità. Ma bisogna agire in fretta: «La vita di Andrea sta andando a pezzi senza una motivazione assieme alla mia e a quella di nostra figlia di 4 anni che mi chiede ogni giorno quando torna il suo papà e io non so più cosa dirle. Anche la mia vita sta andando a rotoli sotto tutti i punti di vista avendo ormai anche serie difficoltà economiche. Andrea infatti provveddeva a tutto per noi».