Ha avuto un repentino lieto fine la vicenda di Andrea Costantino, 50enne milanese e trader di successo di petrolio e gas, arrestato il 21 marzo 2021 negli Emirati Arabi Uniti con l’accusa di avere esportato petrolio nello Yemen e di essere quindi nemico di Abu Dhabi (in realtà aveva solo spedito petrolio che gli Emirati avevano destinato allo Yemen come aiuto umanitario). Tuttavia, Costantino è stato detenuto, torturato, costretto a mangiare contendendo il cibo ai topi, che lo hanno anche morso e da fine maggio era ai domiciliari in una stanza di 16 metri quadrati nell’ambasciata italiana di Abu Dhabi.
Proprio poco prima di Natale, il regalo più bello: la liberazione. “Avevo perso le speranze, nonostante avessi chiesto all’ambasciatore che stava intervenendo alla conferenza dei nostri diplomatici il regalo di Natale – ha dichiarato ai microfoni di ‘Panorama’ Andrea Costantino –. Invece, il dottor Fanara è stato straordinario: è venuto a bussare al mio rifugio insieme alla moglie e avevano con loro tre bicchieri di vino. Mi hanno detto: ‘Andrea brindiamo! Sei libero!’. È arrivato il tuo passaporto, prendi il primo volo e torna a Milano”.
ANDREA COSTANTINO: “DI ME I GIORNALONI E LE TELEVISIONI NON HANNO DATO NOTIZIA”
Sulle colonne della rivista, Andrea Costantino ha aggiunto che in cuor suo sapeva di essere “un ostaggio di serie B. Sono bianco, cattolico, non sono di Sinistra. In più, sono un imprenditore: mica faccio notizia. Di me i giornaloni, le televisioni non hanno dato notizia. Quando l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio è venuto a Doha per l’Expo, mica si è interessato a me”. Quando le luci dell’aeroporto di Malpensa si sono palesate davanti agli occhi di Costantino, l’uomo si è messo a piangere: “Ad aspettarmi all’uscita, come se stessi tornando da un viaggio qualsiasi, c’erano Stefania – la mia compagna – e Bibola, la mia Agata che ha 5 anni e non la vedevo da oltre due. Mi hanno stretto forte e Agata non mi lascia un minuto! Questa è la vita. È il più straordinario regalo di Natale che mi si potesse fare”.
Andrea Costantino a “Panorama” ha poi ribadito che si è trattato di una liberazione improvvisa, “credo come succede nei sequestri di persona. So che c’è stato un intoppo nel versamento del milione di dirham, perché era a nome mio e la banca che mi ha bloccato tutti i conti voleva trattenerlo. Poi, quelli degli Emirati non sapevano su che conto versare i soldi, perché non si aspettavano che il bonifico arrivasse, come loro avevano chiesto, dallo Stato italiano. So che il dottor Fanara ha parlato con tutti e per due notti di fila per rassicurare, per accelerare i permessi. Insomma, è stato un grande: alla fine è venuto con quel bicchiere di vino che profumava di libertà”.