“Non ho detto niente di assurdo, sono cose che pensa anche Giorgia Meloni. Solo che lei non le può dire per il suo ruolo…”: così Andrea Crippa dopo l’attacco frontale alla Germania di due giorni fa. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il vicesegretario della Lega è tornato sul paragone tra il governo tedesco e il regime nazista di Hitler: “La questione è molto semplice, io ho solo detto che quello della Germania nei confronti dell’Italia è un atto ostile, non possono finanziare le ong per portare i migranti in Italia”. A parti invertite sarebbe successo il finimondo, ha aggiunto Crippa: “Ho detto quella frase perché Meloni non poteva farlo, ovviamente. Ma è un modo per darle una mano e cercare di rafforzare la sua posizione. Ci dobbiamo difendere in Europa. Credo che le stesse cose le pensi anche lei…”.



La versione di Crippa

Motivando la sua posizione su Berlino, Crippa ha ricordto quanto accaduto in passato, tra il caso Rackete e la caduta di Berlusconi nel 2011: “E’ chiaro che oggi Berlino voglia un governo diverso come allora…”. La Lega non mette in discussione la tenuta del governo, ma vuole recitare un ruolo da protagonista: “Noi in maggioranza ci stiamo e vogliamo rafforzare il governo, ma chiediamo anche che le nostre posizioni vengano rispettate”. A tal proposito, il Ponte sullo Stretto è tema centrale: “Il ponte si trova nel programma del centrodestra e farà bene a tutto il Paese io credo che si debba fare, perché alla fine è un progetto non di Salvini o Crippa, né della Lega. Il ponte è un progetto del governo Meloni e se si farà sarà un risultato di tutti. Se qualcuno invece non lo vuole non fa un bel servizio al Paese”.

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