Il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’università di Padova, è stato intervistato stamane dai microfoni di Morning News per parlare ovviamente della nuova ondata di casi covid. “E’ molto semplice la situazione – spiega il camice bianco – non siamo più in una situazione con una variante con indice Rt basso, abbiamo un indice di infettività attorno ai 15”. Poi ha aggiunto: “In questo momento il vero booster dell’infezione lo sta facendo l’infezione nei giovani. La quarta dose serve sicuramente per i fragili, loro possono pagarne le conseguenze di questa ondata. In Italia l’adesione è bassissima e deve essere colmato questo problema”. E ancora: “Il vaccino attuale non protegge contro infezione omicron ma è ancora buono contro forme gravi, per un fragile io non consiglio di attendere. A settembre quando sarà disponibile il vaccino aggiornato probabilmente non sarà aggiornato a quella variante che circolerà”.
Su eventuali concerti: “Se una persona è fragile o ha una malattia dovrebbe usare la mascherina e se una persona che è andato ad un concerto poi deve entrare in contatto con una persona fragile che usasse la mascherina. Sicuramente dopo il concerto ci saranno più casi ma sarà un booster naturale fra i giovani, in ogni caso dopo il concerto bisognerebbe usare la mascherina nei contatti con i fragili. E’ inutile in questa situazione controllare il virus, meglio controllare la protezione dei fragili”. Andrea Crisanti ha ribadito la sua contrarietà verso i tamponi fai da te: “Molti non si denunciano e fanno un danno al sistema di sorveglianza nazionale e a se stessi visto che si denunciano magari quando hanno già dei sintomi importanti e di conseguenza non possono usare le terapie che invece vanno usate nei primi giorni. Io non ho mai visto una malattia con un test diagnostico fai da te, colgo l’occasione anche per congratularmi con il nostro Berrettini, che si è auto denunciato, questo è l’esempio civico da seguire”. Poi Crisanti ha specificato: “Non è un’influenza, non è che una tigre diventa un gatto e lo stesso accade per il virus. Le varianti hanno infettività sempre maggiori, mentre la malattia meno importante è dovuta al vaccino e al fatto che molte persone sono guarite, quindi è sbagliato dire che il virus sta evolvendo verso una minore virulenza. Sicuramente c’è una stanchezza sociale e questa va considerata”. Su quando fare il tampone: “Io se avessi mia mamma viva indosserei la mascherina e farei un tampone precauzionale prima di trovarla, ma per una ragione molto semplice, non voglio ammazzarla”.
CRISANTI A MORNING NEWS, CON LUI ANCHE CARTABELLOTTA: “LOCKDOWN DI FATTO…”
In collegamento anche il professor Nino Cartabellotta, numero uno della Fondazione Gimbe, che ha spiegato: “Lockdown di fatto? Avevamo ieri 1.2 milioni di positivi che sono anche sottostimati e la frase non è choc. Quando in una popolazione c’è un numero così elevato di persone che devono isolarsi possono andare in tilt i servizi anche quelli riguardanti il turismo e quanto sta accadendo ci da un po’ l’idea del lockdown di fatto. In terapia intensiva siamo comunque tranquilli, io oggi leggerei questa fase della pandemia dove c’è un elevato numero di contagi che sta provocando appunto un lockdown di fatto”. Poi ha aggiunto: “Se il ministro della salute ha mandato ieri una circolare sul fatto di aumentare i posti letto significa che non siamo ancora una fase endemica. Non dimentichiamoci che gli ospedali hanno ancora un sacco di interventi arretrati”.