Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, è intervenuto sull’edizione de “Il Mattino” in edicola oggi, giovedì 19 agosto 2021, per provare a fare un bilancio aggiornato sulla pandemia di Coronavirus in Italia. L’esperto ha subito mosso una critica nei confronti del sistema sanitario nostrano: “I tracciamenti dei contagi non si fanno praticamente più e non sono mai stati fatti come si dovrebbe farli. I giovani sono la frazione di popolazione che si vaccina di meno e quindi, per una questione di probabilità, è evidente che il virus circolerà maggiormente tra di loro”.



Somministrare la doppia dose di siero anti-Covid alle fasce d’età più “verdi” aiuterebbe di certo, ma non dovrebbe comunque mascherare il reale problema che affligge il nostro Paese, a detta di Crisanti: “L’Italia non ha un sistema integrato di sorveglianza e tracciamento nazionale. Utilizziamo protocolli vecchi: a Singapore c’è stato un cluster in aeroporto e hanno fatto quasi 300mila tamponi in pochi giorni per bloccarlo. Da noi, il sabato e la domenica, i tamponi diminuiscono anche del 60 per cento…”.



ANDREA CRISANTI: SCUOLE, GREEN PASS E NO VAX

Il professor Andrea Crisanti, in riferimento alla riapertura delle scuole a settembre, parla di un rischio concreto, in quanto si è liberalizzato tutto senza un’attenta valutazione della circolazione del virus, di gran lunga superiore rispetto all’anno scorso. Successivamente, ha sottolineato come sempre più persone vaccinate con doppia dose risultino positive, in quanto dopo alcuni mesi la protezione data dai sieri tende a scemare: ecco perché “il Green Pass non crea ambienti sicuri al cento per cento. I no vax si faranno forti di questa mia dichiarazione? In Italia il problema non sono loro, il problema è politico. Per la seconda volta abbiamo sprecato un vantaggio”.



Cosa avremmo dovuto fare, per non dilapidarlo? “Avremmo dovuto riaprire almeno due settimane più tardi e portare i casi a un numero ben inferiore, concentrando poi ogni capacità nel tracciare e limitare i singoli casi rimasti. Cosa accadrà in autunno? Difficile fare previsioni adesso, ma, sulla base di quello che sto vedendo, c’è molto da fare in termini di sorveglianza e vaccinazione”.