LA DENUNCIA DI ANDREA CRISANTI SUL VOTO AL SENATO PER LA RUSSA

Amico di vecchia data della trasmissione “Un giorno da pecora”, l’infettivologo romano Andrea Crisanti ha raccontato a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro come stanno andando questi primi giorni di “esordio” da senatore per il Partito Democratico: inutile girarci attorno, il tema caldo è quello dell’elezione del Presidente del Senato Ignazio La Russa dove almeno 17-19 voti sono arrivati dalle opposizioni. Come già spiegato qualche ora dopo nell’intervista a “La Repubblica”, Crisanti si dice indignato per quanto avvenuto denunciando come quei voti siano giunti anche dai banchi del Pd. Si tratta della prima voce “fuori dal coro” dei Dem che invece avevano subito accusato Renzi, Calenda e M5s di aver votato il candidato senatore di Fratelli d’Italia: «Obiettivamente sono uscito infuriato dall’aula. Non ho nemmeno sentito il discorso di La Russa, degnissima persona, figuriamoci, ma indipendentemente da questo sono scandalizzato per la dinamica della sua elezione», spiegava il medico a “Rep”, ribadito poi in radio «dopo una campagna elettorale fatta di ‘o noi o loro’ succede questa cosa farsesca, che un esponente come La Russa venga eletto con una ventina di voti nostri. Lo trovo indecente».



Il motivo è presto che spiegato dallo stesso Andrea Crisanti: La Russa è diventato presidente del Senato «con i voti di coloro che avevano chiesto agli elettori un voto su principi ed ideali che non potevano essere più distanti da quelli di La Russa stesso?». Lui conferma di aver votato scheda bianca come da indicazione del partito, «Le inquadrature tv che mi hanno visto commosso alle parole della Segre su Matteotti lo possono confermare». Il voto invece da alcuni dem – di cui Crisanti non fa i nomi perché dice di non sapere affatto chi possa essere stato – per La Russa è gravissimo in quanto «Non possiamo lamentarci se poi gli elettori non ci votano più. Non si può chiedere il loro voto sulla base di principi poi disattesi. Sarà uno sfogo di un novizio ma se l’opposizione vuole rinnovarsi deve partire dalla coerenza dei comportamenti». Qualche critica-bordata Crisanti la spara anche contro il segretario uscente Enrico Letta, in quanto «sono convinto che con indicazioni di voto su un candidato di bandiera tutto questo si sarebbe potuto evitare».



CRISANTI, IL PD E GLI ELETTORI TRADITI

Una opposizione divisa in tre tronconi – Pd, M5s e Terzo Polo – e le crepe del Centrosinistra che sono riuscite a “salvare” una candidatura di La Russa messa in discussione dal mancato voto di Forza Italia. «La prima vittima di questa votazione è la verità, la seconda vittima sono gli elettori, che qualcuno ha tradito», attacca ancora in radio l’infettivologo divenuto noto in tutto il Paese durante l’emergenza Covid in Veneto, in quanto consigliere del Governatore Luca Zaia. È lo stesso Crisanti a chiarirsi meglio dopo le dichiarazioni fatte in radio dove in alcuni passaggi sembrava affermare come in realtà è più probabile che i voti per La Russa siano arrivati da Terzo Polo e M5s: «non si può vivere nel Pd con il sospetto che qualcuno abbia fatto una cosa del genere». Crisanti invoca per l’intero Pd avviato al Congresso una sorta di «chiarimento», in quanto «Di fronte alle insinuazioni, alle voci, di soccorso alla maggioranza sono scandalizzato. È un fatto grave che sono passati giorni e non sia arrivata una smentita formale senza esitazioni».



L’infettivologo e senatore chiede un chiarimento alla Segreteria di Letta, anche perché gli risulta inconcepibile che «non sia stata fatta nemmeno una riflessione. In nessun gruppo dell’opposizione, e soprattutto nel Pd. Dopo una campagna elettorale fatta di ‘o noi o loro’ succede questa cosa farsesca, che un esponente come La Russa venga eletto con una ventina di voti nostri. Lo trovo indecente». Stuzzicato da “Repubblica” sull’elezione alla Camera di Lorenzo Fontana, Andrea Crisanti tira ancora le orecchie alla sua parte politica: «in questo caso non ho nulla da eccepire. Trovo coerente e logico che la maggioranza abbia votato per una figura che rispecchi i suoi valori e i principi della premier, ‘Giorgia, madre, cristiana’ … E non capisco lo scandalo dell’opposizione. Quello che non riesco a concepire invece è come dalle nostre fila siano arrivati i voti per il presidente del Senato, in totale contrasto con il nostro programma e i nostri di valori».