Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, è intervenuto su Sky Tg 24, asserendo che le mascherine, se indossate in maniera corretta, garantiscono un livello di protezione estremamente elevato, anche se “mi rendo conto che imporla per ore ai ragazzi è pesante. Però, bisogna evitare a tutti i costi di ritornare in Dad, se c’è bisogno della mascherina per evitare la scuola a distanza, si usi la mascherina”.



L’esperto ha quindi spiegato che le scuole mettono in moto una serie di attività sociali che sono inevitabili, dall’affollamento nei trasporti a quello davanti a scuola: una serie di attività fisiologiche didattica in presenza. Il problema è “se ci siamo preparati o meno per mitigare la trasmissione del virus che queste attività favoriscono. Non penso sia stato fatto molto rispetto all’anno scorso, l’unica variante nuova che c’è è la vaccinazione”. Inoltre, “le mascherine sono efficaci, anche nei trasporti. Una mascherina FFP2, se indossata correttamente, abbatte la trasmissione di Sars-CoV-2 del 98%. Non c’è nulla di più efficace. Non capisco perché non si obblighi alla mascherina Ffp2 nei trasporti, perlomeno quelli urbani”.



ANDREA CRISANTI: “MASCHERINA? MISURA TRANSITORIA”

Successivamente, Andrea Crisanti ha affermato che in classe è un discorso diverso, dal momento che i ragazzi sono seduti e anche un po’ distanziati. Lì, in qualche modo, anche la mascherina chirurgica va bene, considerando che i ragazzi, almeno fino ad adesso, tendono “a infettarsi e a trasmettere di meno. Anche la mascherina chirurgica, se indossata bene, ha un indice di protezione alto, dell’80-85%. In classe si può stare con la chirurgica e in autobus affollati con la FFP2 senza correre estremi rischi. Le mascherine, se usate correttamente, possono risolvere parzialmente il problema”.



Chiaramente, si tratta esclusivamente di una misura transitoria, nella speranza che aumenti l’adesione alla vaccinazione e il vaccino possa traghettare tutt’Italia al più presto al di fuori delle sabbie mobili della pandemia, che ormai da un anno e mezzo caratterizza e condiziona le nostre esistenze e la nostra quotidianità.