Andrea Crisanti contro le mascherine al chiuso. Intervenuto ai microfoni de La Verità, il microbiologo dell’Università di Padova ha definito «inutile» la scelta di mantenere l’obbligo dei dispositivi di protezione a scuola fino a giugno. A suo avviso, infatti, l’impatto di questa misura è a dir poco trascurabile.



«Non è una misura basata su un dato statistico», ha spiegato l’esperto, evidenziando che le mascherine in classe possono avere il fine di proteggere il personale scolastico, considerando che gli studenti si muovono, stanno nei corridoi e si mischiano: «Le mascherine sicuramente non proteggono i ragazzi che appena usciti da scuola se la levano. L’impatto dei dispositivi sulla diffusione del virus è praticamente nullo». Il problema, secondo Andrea Crisanti, riguarda le persone fragili: «Negli ospedali, infatti, l’obbligo di mascherina rimarrà. I soggetti a rischio possono esserci anche nelle scuole, che hanno situazioni con una dinamicità molto superiore».



ANDREA CRISANTI SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

Per Andrea Crisanti è corretto imporre le mascherine a scuola fino a fine anno se l’obiettivo è proteggere i soggetti fragili, ma se l’obiettivo è arginare la diffusione del virus «non hanno capito niente». Ma non è tutto. L’esperto, infatti, si è scagliato contro la decisione di non fare insegnare i docenti non vaccinati. E ancora, una riflessione sull’ipotesi di eliminare i dispositivi di sicurezza negli altri luoghi al chiuso a partire dal primo maggio: «Innanzitutto bisogna che le persone fragili e chi sta loro vicino le usino sempre e comunque. Dopodiché, per gli altri, che impatto vuole che abbia andare al supermercato con la mascherina quando poi allo stadio le persone si accalcano, cantano, si abbracciano, o vanno al bar, al ristorante, in discoteca? È un controsenso». Andrea Crisanti ha poi invocato prudenza per quanto riguarda gli allarmi sulle nuove varianti – «non dobbiamo stare qui a stracciarci le vesti» – sottolineando che il vero problema sarebbe se emergessero «varianti in grado di infettare e causare malattia grave anche nei vaccinati».

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