Il professor Andrea Crisanti torna a ribadire l’importanza della terza dose del vaccino anti covid, pena il rischio di vedere i contagi nuovamente in aumento così come sta accadendo da ormai diversi giorni in Gran Bretagna. Ospite della puntata di ieri sera di Otto e Mezzo, su La7, il direttore di microbiologia dell’università di Padova ha confessato: “Io non sono stato allarmista: dico che se seguiamo la strada della Gran Bretagna, finiamo come la Gran Bretagna. Tutto ruota attorno alla terza dose. I dati di Israele sono inequivocabili: la terza dose ha ripristinato il livello di protezione”.



Quindi ribadisce nuovamente il concetto: “Se vogliamo mantenere questa situazione favorevole dobbiamo impostare la vaccinazione con la terza dose e mantenere un minimo di misure di contenimento. Una mascherina Ffp2 usata correttamente protegge al 98%”. Oltre Manica i casi hanno superato quota 40mila da tempo, sfiorando i 50mila, il picco massimo da metà luglio, da quando cioè il governo Boris Johnson ha deciso di riaprire tutto, togliendo qualsiasi tipo di restrizione, comprese mascherine al chiuso e distanziamento.



CRISANTI: “GLI INGLESI SONO MENO PROTETTI DI NOI”

Ciò ovviamente ha dato libero sfogo al virus, che è tornato a circolare in maniera massiccia, così come non lo si vedeva da tempo: “Gli inglesi sono meno protetti di noi – spiega ancora Crisanti – i dati raccolti su 4 milioni di persone dimostrano che l’efficacia contro l’infezione dopo 6 mesi cala dal 95% al 40% e quella contro le complicazioni gravi della malattia scende al 70%”.

Inoltre il sistema britannico è completamente diverso rispetto al nostro: “Vengono fatti 1 milione di tamponi al giorno e mettono in quarantena tra le 100 e le 150mila di persone al giorno, hanno un sistema per ammortizzare l’impatto. Hanno deciso di pagare un prezzo per andare dove vogliono senza mascherina. Noi abbiamo una situazione privilegiata, possiamo vedere cosa succede altrove man mano che la protezione del vaccino sparisce”.