Attenzione a riaperture affrettate e alla variante indiana, il rischio è quello di richiudere: questo il giudizio di Andrea Crisanti. Intervenuto ai microfoni di Otto e mezzo, il microbiologo ha esordito parlando del dossier ristoranti: «Non dipende tanto dalla struttura del ristorante, perché sono sicuro che tantissimi ristoratori hanno fatto tanti sforzi e hanno speso tanti quattrini per mettere a norma i locali. Il problema è cosa facciamo noi al ristorante: se noi andiamo al ristorante con più nuclei familiari, sicuramente aumentiamo al probabilità di contagio».



Il professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova ha rimarcato che «il ristorante può essere nelle migliori condizioni possibili, ma in Sardegna in zona bianca in un ristorante si sono infettate 40 persone: dire che in un ristorante non ci si infetta è sbagliato. Ci sono tantissimi studi che hanno documentato come effettivamente i ristoranti sono un fattore che contribuisce alla trasmissione».



ANDREA CRISANTI: “RISCHIO DI RICHIUDERE É MOLTO ALTO”

«Se noi allentiamo le misure di restrizioni, il contagio è destinato seriamente ad aumentare. La partita si gioca sul fatto che un’accelerazione sulle vaccinazioni possa fermare il virus. Questa è la vera scommessa. Se ci trovassimo nella situazione dell’Inghilterra, avremmo qualche possibilità di vincerla, ma noi corriamo un rischio gravissimo: via via che c’è trasmissione, si generano delle varianti e, quando si vaccina, c’è la possibilità che le varianti sfuggano ai farmaci», ha spiegato Andrea Crisanti a proposito della variante indiana: «Il fatto che siano state evidenziate delle varianti indiane è un elemento di grande preoccupazione. Questo è un altro elemento di rischio, perché sequenziamo pochissimo e non stiamo fotografando cosa sta succedendo in Italia». E Andrea Crisanti non ha dubbi: «Il rischio di richiudere è molto alto e sarebbe un disastro, perché ancora una volta non diamo la risposta che tutte le persone che vogliono aprire si attendono: cioè la sicurezza».

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