Andrea Delogu ospite della nuova puntata di Top Dieci, il programma condotto da Carlo Conti in prima serata su Rai1. La rossa conduttrice del piccolo schermo è uno dei volti noti più amati degli ultimi anni. La sua carica è contagiosa e lo sa bene anche lei che, intervistata da Elle, ha confessato: “il mio segreto è non riuscire a stare ferma, ho sempre bisogno di trovare qualcosa di nuovo. Ho un disturbo dell’attenzione e questa cosa mi dà tanto: devo condensare tutte le energie in un tempo relativamente breve e cerco di farlo al meglio. Credo sia un mio punto di forza e sono felice che possa piacere”.
Alla domanda cosa può piacere di lei alla gente, la rossa ha dichiarato: “é difficile dirlo. Facendo diverse cose capita che le persone che mi apprezzano e mi seguono arrivino a me da diversi mondi, da diverse parti. Forse di me piace il fatto che instauro sempre un confronto paritario con chi mi segue e apprezza il mio lavoro: parlo in modo diretto e se c’è qualcosa che non va litigo pure e poi faccio pace”.
Andrea Delogu e la dislessia: “La scoperta ha coinciso con la felicità”
Andrea Delogu ha parlato anche di quando ha scoperto di essere dislessica. Una scoperta improvvisa che è arrivata in età adulta come ha raccontato proprio la conduttrice radio-televisiva dalle pagine di Vanity Fair: “Me l’hanno diagnosticata a 26 anni perché avevo visto un video su YouTube che raccontava le stesse difficoltà che avevo io: prima di allora non pensavo che ci fosse qualcuno che mi assomigliasse. È stato liberatorio, anche perché a scuola è stato un po’ un incubo”.
La dislessia però non è mai stata un problema per la Delogu che a Elle parlando di questa patologia ha precisato: “la scoperta ha coinciso con la felicità perché finalmente ho potuto capire che non era colpa mia, che ero intelligente e capivo le cose bastava solo spiegarmele con un altro metodo. La dislessia non è stata un ostacolo alla mia carriera, anzi mi ha dato la possibilità di essere un po’ diversa: non uso gobbi e quando parlo ho un ritmo tutto mio che mi è servito e mi serve”. Anzi questa difficoltà l’ha avvicinata ancora di più alla scrittura e alla conoscenza della lingua italiana: “ero molto spaventata, buttavo tutto sulla simpatia e la frizzantezza, due cose che mi hanno aiutata molto nel mio lavoro. Quando ho capito il problema e ho trovato il modo per affrontarlo ho ritrovato, però, anche il gusto e l’amore nell’usare la lingua italiana, che sono impagabili”.