Andrea Delogu e la città di Parma: un legame che la conduttrice de La Vita in Diretta Estate ha raccontato in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. Orgogliosa del suo essere nata in Emilia-Romagna, per la precisione a Cesena, cresciuta nella Comunità di san Patrignano dove si conobbero i suoi genitori, la presentatrice ha nel cuore anche Rimini, “una bellissima culla, comoda e accogliente, dove sarei rimasta se non avessi voluto con tutte le mie forze diventare conduttrice televisiva”. Ma è a Parma, capitale della Cultura italian 2020, riconfermata nel 2021 causa Covid, che sono legati molti dei suoi ricordi: “Tredici anni fa proprio d’agosto, mi trovavo a Parma per amore di un fidanzato. Vidi Palazzo della Pilotta per la prima volta nel grande caldo di questo stesso mese, cercavo l’ombra. Ma avvertii subito l’immensa bellezza di quel posto che racconta la grande storia di Parma e ne rappresenta l’immensa cultura…Studiavo all’università di Bologna ma, per amore, facevo avanti e indietro con Parma. Una splendida città che mi ha conquistato subito”.
ANDREA DELOGU E L’AMORE PER PARMA
Andrea Delogu continua: “Parma d’agosto? Magnifica vacanza. È una città veramente grande, quando ci arrivi te ne accorgi subito: ha proprio il carattere di una Capitale, gli abitanti lo sanno e lo ostentano con orgoglio”. Un aneddoto particolare è quello legato al Palazzo della Pilotta, sede del Musero Archeologico: “Uno scrigno magnifico, con tutta la storia dei Farnese. Però mi fece molto ridere il fatto che mi raccontò il mio fidanzato di Parma. Cioè che quel nome derivava dal gioco della pelota basca, giocato dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, che si chiamava appunto della Pelota. Mi faceva sorridere pensare ai soldati che giocavano a palla in quel posto magnifico”. Impossibile parlare di Parma senza parlare della sua cucina: “Il mix della cucina parmigiana è geniale, mette insieme un po’ tutto, anche per il suo ritrovarsi nel cuore dell’Italia. Il mio piatto preferito? So che mi inimicherò qualche bolognese, ma lo gnocco fritto preparato a Parma è il migliore d’Italia. E poi gli anolini in brodo, il piatto simbolo della città. Il brodo d’agosto? Ma certo che sì! Non lego quella ricetta all’inverno, penso la bontà non abbia stagione. I dolci? Vado pazza per la sbrisolata. Da bambina, ma succede a tutti i piccoli, volevo solo le creme. Poi crescendo ho sempre più amato la sbriciolata, o sbrisolona, a Parma la fanno benissimo, che adesso per me è una vera droga”. Chiusura all’insegna dell’ironia: “Se la gente mi ferma per strada a Parma? Sì, ma con cordialità ed eleganza. A Parma hanno visto tutti e di tutto, a partire da Verdi… Tu chi sei al confronto? Nessuno…”.