Andrea Feltre, il 15enne di Vago di Lavagno a cui la madre aveva sparato prima di suicidarsi, è stato dichiarato morto. Dopo due giorni in terapia di supporto massimale, i medici avevano diagnosticato un danno cerebrale irreversibile al giovane. Nella mattinata di lunedì è stata avviata la procedura che prevede la riunione di una Commissione per stabilire la morte cerebrale del ragazzo, che può essere confermata dopo le sei ore previste di osservazione e al termine di una seconda riunione. La procedura è stata seguita dai medici in stretto contatto con l’Autorità giudiziaria che sta indagando sulla tragedia.
Il ragazzo, che era stato portato in ospedale a Borgo Trento di Verona in condizioni disperate ed era stato ricoverato nel reparto di Neurorianimazione, è stato dichiarato morto alle ore 18. Già al mattino gli amici di Andrea Feltre avevano iniziato a esprimere cordoglio con frasi come «Vola libero, Feltre» e foto via Instagram, in un abbraccio virtuale partito prima dell’ufficialità che è arrivata appunto nel pomeriggio.
ANDREA FELTRE, PADRE AUTORIZZA DONAZIONE ORGANI
Con la conferma della morte cerebrale del 15enne, sono state sospese tutte le terapie e i supporti per le funzioni vitali. Inoltre, è stato autorizzato l’espianto degli organi, visto che il padre aveva espresso la volontà della donazione. Nel frattempo proseguono le indagini della procura di Verona, affidate ai carabinieri che hanno sentito parenti, conoscenti e vicini, oltre ad aver acquisito i video delle telecamere di sorveglianza.
Finora l’ipotesi più accreditata è che la madre di Andrea Feltre gli abbia sparato, poi Alessandra Spiazzi si sarebbe tolta la vita con la pistola che apparteneva a suo padre. Quindi, la 58enne avrebbe sparato alla nuca del figlio prima di puntare l’arma verso se stessa e suicidarsi. Nella nota diffusa dalla procura è riportato che la mamma del 15enne soffriva da tempo di problemi di salute. Comunque, a lanciare l’allarme era stato il padre del ragazzo, che aveva trovato i due corpi a terra.