Sandro e Andrea Giacobbe, padre e figlio, hanno svelato il loro speciale rapporto che li unisce tanto nella musica quando nell’aver superato entrambi una dolorosa malattia, uscendone vincitori. Andrea, figlio di Sandro Giacobbe, a 12 anni ha infatti scoperto di avere un tumore al rene e, dopo averlo curato, ha avuto una recidiva. “Ero un bambino, la consapevolezza di quello che avevo passato e che ho avuto è nata successivamente – ha raccontato ospite a Bella Ma’, in onda su Rai 2 – Mi sono sempre sentito non malato all’epoca. Con la recidiva siamo ripartiti da capo con le terapie, dopo sei mesi l’incubo è finito e dopo un mese ero tornato a giocare a pallone”.



Anche Sandro Giacobbe ha affrontato un tumore, questa volta alla prostata, un evento che ha colpito profondamente entrambi e che ha rafforzato il loro legame. “In quei giorni è nata la necessità di dovergli dire delle cose – racconta Andrea Giacobbe – il modo migliore per comunicare con lui era scriverle sotto forma di lettera e trasformarle in canzone”.



Andrea e Sandro Giacobbe: “mi riconosco nella sua ‘Lettera al Gigante’, mi venne il magone”

Sandro Giacobbe vuole parlare proprio di quella lettera, divenuta canzone, che il figlio Andrea gli scrisse dopo che entrambi avevano dovuto passare attraverso lo spettro della malattia. “Lui è stato molto scaltro – rivela a Bella Ma’ – ogni tanto mi chiedeva se mi piaceva qualche accordo qua e là, quindi è andato avanti per un mese con questa storia… Fino a che un giorno mi sono accorto che vicino al pianoforte c’era un foglio un po’ stropicciato”. Un foglio che subito cattura la sua curiosità, così “lo apro ma non riuscivo a capire bene che cosa fosse. Allora comincio a leggere le parole e man mano che andavo avanti mi veniva il magone, perché riconoscevo in quelle parole che erano cose che lui mi avrebbe voluto dire e che mi appartenevano”.



Quella lettera di Andrea Giacobbe è diventata una canzone dal titolo ‘Lettera al Gigante’: “per ogni bambino il gigante è il papà. E tu lo dai per scontato, fino a che un giorno apri un foglio e trovi tutto questo – si commuove Sandro Giacobbe – La trascrissi sul computer perché volevo provare a cantarla, però arrivavo a un punto in cui una frase mi colpiva più delle altre e non riuscivo più a continuare”.

Sandro e Andrea Giacobbe: “nostro rapporto è atipico, ci capiamo con uno sguardo”

È Andrea Giacobbe a sintetizzare con queste parole il profondo legame con il padre Sandro: “noi abbiamo un rapporto atipico, ci si capisce con gli sguardi, basta una parola per capirsi e ci contraddistingue il buonumore, il sorriso, lo sdrammatizzare su tutto”. Ospiti di Pierluigi Diacono da Bella Ma’, Sandro Giacobbe vuole anche parlare della sua infanzia così diversa da quella del figlio, ricordando la sua famiglia di origine come “più povera che umile” e la necessità di trovarsi un lavoro fin da giovanissimo. “Tra la seconda e la terza media sono andato a fare il barista, andavo in giro a portare la colazione negli uffici – svela – Con quei soldi ho comprato la mia prima chitarra da un mio zio, che me la diede per trentamila lire. Io ne guadagnavo ventimila al mese. Mi ha insegnato molto, perché quando dopo un paio di mesi sono tornato e gli ho portato i soldi, lui mi ha detto: ‘avrei anche potuto regalartela, però è giusto che tu conosca il valore di quello che ti sto dando, e così imparerai che se le cose sono sudate, te le godrai di più nella vita’”.

Ma c’è anche un altro aneddoto che Sandro Giacobbe vuole ricordare: “quando avevo 5 o 6 anni mia madre mi mandava in Basilicata dai miei nonni. La mattino partivano i camion con i contadini che andavano a lavorare e passavano un’ora cantando. Io ho imparato a cantare le prime volte insieme a questi contadini”.