Andrea Giardina è uno dei più grandi storici del mondo classico e ha già evidenziato delle analogie fra il passato e il presente in tema di pandemia. Anche in epoca antica l’umanità ha vissuto delle vicende terribili in cui il tasso di mortalità della popolazione sfiorava il 50%. Basti pensare alla peste Antonina o alla peste del Boccaccio, quest’ultima presente in tutto il 300. “Questa è la prima volta nella storia che non si assiste a pogrom, a cacce all’untore”, ha detto Giardina a Rai News. Oggi, mercoledì 3 giugno 2020, Andrea Giardina sarà presente nel programma #Maestri per parlare della crisi dell’Impero Romano. “Nel 1871, fermata la sede del regno in Roma, si ebbe in Italia il sentimento che un intero sistema di fini, a lungo perseguiti, si era in pieno attuata, e che un periodo storico si chiudeva”, scrive Benedetto Croce nel suo Storia d’Italia dal 1871 al 1915. Un punto di vista a cui Giardina si rifà nel suo Storia mondiale dell’Italia, edizione Laterza. “L’opera propone un racconto ma ad animarlo sono i tanti racconti che ci parlano della mobilità degli uomini e delle cose, nello spazio e nel tempo”, scrive lo storico, “la storia mondiale dell’Italia si rivolge infatti verso mondi diversi, che dall’antichità a oggi si sono allargati e contratti, hanno visto scomparire alcuni interlocutori e altri entrare in scena”.



Andrea Giardina, passato per comprendere presente e futuro

Il passato è importante per comprendere al meglio il presente e il futuro: ne è sicuro lo storico Andrea Giardina, che nella sua analisi della storia dell’Italia ha messo in luce lo spazio fisico del Bel Paese, diventato nel tempo un punto di intersezione fra la culla della Cristianità, l’Impero Romano e il Mediterraneo occidentale e orientale. Particolari che secondo Giardina hanno influenzato la storia dello Stivale e hanno plasmato la specificità italiana. “Il carattere degli italiani è uno dei principali protagonisti di questo libro, anche perché forse nessun altro popolo ha ricevuto un numero altrettanto grande di aggettivi”, ha scritto nel suo Storia mondiale dell’Italia, “ma esso si ritrova non meno evidente come proiezione idealtipica di grandi personaggi che hanno illustrato in positivo o in negativo la storia mondiale dell’Italia”. Dall’altra parte bisogna tenere in considerazione la presenza della Chiesa cattolica e dell’Impero Romano, due entità universali e presenti in Italia. Al centro di tutto la differenza anche fra i Romani e i Galli con il resto delle popolazioni, sottolineata da Vegezio nel suo L’arte della Guerra. Un punto di vista che secondo Giardina non dimostra intelligenza, ma che ha contribuito a creare un’immagine di Roma come potenza bellica.

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