Andrea Iannone, intervistato da “Le Iene”, ha fornito la propria versione dei fatti in seguito alla squalifica per positività al test antidoping effettuato il 3 novembre 2019 a Sepang, in Malesia, peraltro emersa a distanza di un mese. “Io ho corso per quindici anni e non ho mai preso nulla – ha dichiarato il pilota –. Mi è stato trovato un nanogrammo di drostanolone”, figlio forse di una intossicazione alimentare, avvenuta mangiando carne contaminata.
Antonio De Rensis, avvocato di Iannone, aveva chiesto il proscioglimento totale dell’atleta, visto anche che, dall’analisi del capello, era emerso che almeno dal settembre precedente quest’ultimo non aveva assunto alcun ciclo di sostanze dopanti. La Wada però non ha voluto sentire ragione e lo ha estromesso dalle gare per quattro anni. A metà settembre di quell’anno, peraltro, Iannone era caduto sul circuito di Misano Adriatico e, secondo la Wada, quella sostanza poteva essere stata usata dal pilota per recuperare da quell’infortunio. Tuttavia, gli esperti interpellati hanno unanimemente asserito che uno steroide anabolizzante non risolve nulla, se assunto una volta soltanto. Siamo di fronte a un caso di ingiustizia sportiva? (aggiornamento di Alessandro Nidi)
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CASO IANNONE A “LE IENE”
La puntata di martedì 25 maggio 2021 delle Iene darà spazio al caso della squalifica per doping di Andrea Iannone, protagonista della MotoGp squalificato per doping dopo che era stato rilevato nelle sue urine un nanogrammo di drostanolone, steroide usato per ingrossare i muscoli. Una versione sempre contestata dal centauro che è risultato positivo al controllo antidoping dopo il GP di Sepang, in Malesia, ma la pur modesta quantità della sostanza ha di fatto messo fine alla sua carriera, visto che la Wada (World Anti-Doping Agency) ha deciso di squalificarlo per ben 4 anni. I fatti risalgono al 17 dicembre del 2019, un anno e mezzo fa con Iannone che era diventato uno dei più promettenti piloti del circo motociclistico mondiale. Le Iene puntano i fari sulle dichiarazioni del pilota che ha sempre rivendicato la sua innocenza: “Il drostanolone ti rende meno agile e più pesante. Ho pensato fosse uno scherzo, – ha spiegato Iannone all’inviato Alessandro De Giuseppe che ha curato il servizio – Ho corso per 15 anni e sono sempre risultato negativo, anche quando i controlli avvenivano a sorpresa”. Secondo il pilota italiano non si è trattato di doping ma di una intossicazione alimentare, dovuta al consumo di carne.
IANNONE-DOPING, LE IENE CONSULTANO GLI ESPERTI
In prima serata Le Iene daranno dunque spazio al caso della squalifica per doping di Andrea cannone, interpellando oltre il pilota anche il suo legale e due esperti, il chimico forsense Alberto Salomone e il tossicologo di fama mondiale Pascal Kintz (tossicologo di fama mondiale) che proveranno a dimostrare la sua innocenza. Proprio quest’ultimo ha sottolineato durante intervista la natura anomala della squalifica comminata al pilota abruzzese: “Andrea Iannone ha pagato le conseguenze di una situazione politica molto discutibile. La Wada ha davvero fatto forti pressioni per chiedere il massimo della pena a Iannone”, ha sottolineato Kintz. L’inviato Alessandro De Giuseppe ha interpellatoanche Jorge Viegas, Presidente della Fim che ha a sua volta espresso dubbi sull’accaduto: “In coscienza, io proporrei di ridurre la pena, ma la Wada ha deciso di dare 4 anni e non c’è niente che possiamo fare”. Sul perché la Wada sia stata così inflessibile nell’infliggere la squalifica a Iannone, De Giuseppe si è trovato però di fronte a un vero muro di gomma, provando a confrontarsi con la Wada e con il Presidente del Tribunale dello Sport che ha deciso per la squalifica, senza però ricevere risposta.