Una sentenza shock che in pochi si aspettavano e che rappresenta una vera e propria mazzata per il diretto interessato oltre che per la sua carriera sulle due ruote: il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS) non solo ha respinto il ricorso presentato da Andrea Iannone contro la sospensione di 18 mesi decisa a seguito della positività del novembre 2019 al drostanolone durante il Gran Premio di Malesia ma ha pure inasprito la pena comminando al centauro abruzzese una squalifica di addirittura 4 anni. Secondo il tribunale svizzero, inoltre, tutti i risultati agonistici ottenuti dal pilota originario di Vasto da allora a oggi sono non validi non riconoscendo la tesi difensiva che parlava di una contaminazione alimentare: da qui la scelta del TAS di accogliere la richiesta della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, inasprendo la sanzione nonostante Iannone in questi mesi si sia sempre dichiarato innocente. In attesa di capire quale sarà la sua reazione di certo c’è che il pilota non potrà gareggiare fino al 2023 con la sua carriera fortemente a rischio e una nuova grana per l’Aprilia che sarà chiamata a sostituirlo… (agg. di R. G. Flore)



SENTENZA SHOCK DOPO IL RICORSO

Andrea Iannone è stato squalificato per quattro anni. La notizia è ufficiale: il Tas ha rigettato il ricorso del motociclista abruzzese circa la decisione che lo scorso 31 marzo era stata presa dalla Corte Disciplinare Internazionale FIM, che aveva reso ineleggibile Iannone per un periodo di 18 mesi. Vicenda che era iniziata quasi un anno prima, quando ad un controllo antidoping il centauro era risultato positivo al Drostanolone, uno steroide anabolizzante che naturalmente risultava presente nelle sostanze vietate da WADA per l’anno 2019). Iannone, dal canto suo, si era difeso sostenendo di aver assunto il farmaco proibito a causa dell’ingerimento di carne contaminata; la condanna era arrivata ma nessuna delle parti in causa era rimasta soddisfatta. Il pilota, ovviamente, perché processava la sua innocenza mentre la WADA, era notizia di giugno, aveva chiesto un inasprimento della pena che potesse arrivare fino ai quattro anni. La sentenza definitiva sarebbe dovuta arrivare ad agosto, ma tra lockdown e Coronavirus si è arrivati fino alla metà di novembre.



ANDREA IANNONE SQUALIFICATO 4 ANNI PER DOPING

Così, Andrea Iannone e la WADA hanno presentato ricorsi separati, e oggi il Tas ha giudicato: rigettato quello dell’abruzzese ma accolto quello dell’antidoping internazionale. Di conseguenza, la squalifica (o ineleggibilità) per Iannone diventa di quattro anni a partire dal 17 dicembre 2019, dal primo novembre dello stesso anno invece gli sono cancellati tutti i risultati ottenuti. Che a dirla tutta non sono stati troppi: si tratta degli ultimi due Gran Premi del Mondiale MotoGp, corso su Aprilia da Iannone con risultati non esattamente brillanti. La sua stagione migliore resta quella 2015, quando in sella alla Ducati aveva ottenuto il quinto posto in classifica salendo tre volte sul podio, anche se poi aveva dovuto aspettare l’anno seguente (in Austria) per festeggiare la prima vittoria nella classe regina. Che resta finora l’unica, e così potrebbe essere anche per tutta la carriera: quando tornerà, a meno che non ci siano sconti di pena, Iannone avrà da poco compiuto 34 anni.

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