Andrea Marcucci, in una intervista a Il Tempo, è tornato a parlare del suo addio al Pd, avvenuto l’anno scorso. Il politico non si è certamente pentito della scelta fatta. I motivi sono diversi. “Il partito ha completato il suo percorso di perdita della memoria, abbandonando per strada la sua identità e la sua storia. Con il M5S è passato dalla vocazione maggioritaria a quella ad essere dominato. Non c’è tema della cronaca politica recente in cui il Nazareno non abbia subito la primogenitura di Conte”, ha sottolineato. 



Un attacco non troppo velato a Elly Schlein. A proposito degli altri esponenti dem nonché ex compagni di partito sparsi per l’Italia, invece, il giudizio è variegato. “Quanto a Bari, ho stima del sindaco Antonio Decaro, ma quanto sta succedendo nel capoluogo pugliese impone una verifica seria (il riferimento è alle questioni relative alla mafia, ndr). Quanto a Michele Emiliano e la sua giunta regionale, è un problema che il Pd avrebbe dovuto affrontare già da molti anni e non l’ha fatto”.



Il percorso di Andrea Marcucci con Stati Uniti d’Europa e gli obiettivi

Il presente di Andrea Marcucci adesso è a Stati Uniti d’Europa, la lista che correrà alle prossime elezioni europee. Piazzandosi al centro, ha accolto proprio molti ex dem che sono rimasti delusi da Elly Schlein. L’obiettivo è raggiungere il quorum. “Ovviamente non faccio previsioni ma ho sensazioni positive”, ha affermato l’esponente a tal proposito. “Il voto a questa realtà è l’unica scelta possibile per quella fetta di elettori di mezzo, che non sono attratti da Salvini e Meloni e neanche dai gemelli diversi Conte-Schlein”.



L’ambizione è quella di far comprendere che l’Europa deve assumere un ruolo centrale nel mondo, attraverso un governo che crei una politica comune. “Gli altri parlano e litigano per beghe di cortile, noi ci concentriamo sui temi europei. Farà bene a tutti avere una squadra di europarlamentari liberal-democratici a Bruxelles”, ha concluso.