La morte di Andrea Merloni, scomparso prematuramente a soli 53 anni, lascia un vuoto nel mondo dell’imprenditoria italiana perché la figura dell’ex presidente della Indesit (uno dei quattro figli del patriarca Vittorio) aveva acquisito uno status di prestigio ed era una figura molto apprezzata. Già numero uno della holding Fineldo, che a sua volta controllava Indesit prima della sua cessione nel 2014 all’americana Whirlpool, Andrea (gemello di Aristide) si è spento nella sua abitazione di Milano a causa di un arresto cardiaco e oggi viene ricordato come colui che fu l’unico ad opporsi a quella cessione come probabilmente avrebbe voluto il padre Vittorio: la dolorosa scelta fu successiva, come si ricorda, alla crisi che nel 2008 colpì uno dei rami del gruppo, salvato poi da interventi governativi prima del colpo di spugna del 2014 quando la vendita fruttò una cifra vicina ai 758 milioni di euro per il 60% dell’azienda, segnando l’inizio di una nuova storia che oggi, in occasione della morte di Andrea, tutti i media raccontano anche per raccontarne la figura dal punto di vista non solamente imprenditoriale ma pure umano. (agg. di R. G. Flore)



UNA VITA NELL’IMPRENDITORIA

Tanti coloro che stanno ricordando il 53enne imprenditore Andrea Merloni, ex numero uno di Indesit e Benelli, morto nella giornata di ieri a Milano a seguito di un malore. Fra questi anche Alessandra Barnonciani, figlia di Augusto Cico Baronciani, numero uno della Isopack, azienda molto vicina alla Indesit, nonché grande appassionato di motori proprio come Andrea Merloni: “Mio padre era molto legato ai Merloni e con Andrea il rapporto era forte proprio per la comune passione per le moto e per le corse, anche perché aveva un team che si chiamava Gattolone – le parole ai microfoni de Il Resto del Carlino – e come Isopack mio padre aveva sponsorizzato il team di Andrea. Avevano fatto anche diverse trasferte assieme quando si gareggiava. E attraverso questo legame, ed anche per il fatto che mio padre conosceva Giancarlo Selci, allora titolare della Benelli Moto, che nacquero i primi contatti poi sfociati nell’acquisto della casa del Leoncino da parte della famiglia fabrianese. Un legame talmente forte che una volta Andrea in un consiglio della Indesit mi chiese, visto che il padre Vittorio stava già male, se poteva chiamare Cico a sedere accanto a lui. E poco tempo fa mio padre mi ha detto ‘devo chiamare Andrea perché è un pezzo che non lo sento’. Un grande dolore per me e per la mia famiglia”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANDREA MERLONI È MORTO A 53 ANNI, MALORE IMPROVVISO PER L’EX PRESIDENTE DI INDESIT

E’ morto Andrea Merloni, 53enne imprenditore originario di Fabriano, in provincia di Ancona (Marche). Si è spento nelle scorse ore nella sua abitazione di Milano, un malore improvviso senza alcuna avvisaglia che gli ha stroncato la vita. L’ex presidente di Indesit, come riferiscono i colleghi de Il Resto del Carlino, ha avuto molto probabilmente un arresto cardiaco, e ad accorgersi del corpo senza vita di Andrea Merloni sarebbe stata ieri mattinata la donna delle pulizie. Immediata la chiamata ai soccorsi ma quando gli uomini del 118 sono giunti nell’abitazione dell’imprenditore, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Una fine scioccante, ricorda ancora il quotidiano di cui sopra, per una persone che non aveva manifestato alcun problema di salute negli ultimi mesi, e che anzi, mostrava sempre una grande voglia di vivere, lui che da quando aveva inaugurato il suo sontuoso yacht Audace nel 2018, si era praticamente trasferito sul suo natante, girando in primavera ed estate nei porti più belli d’Europa.



ANDREA MERLONI E’ MORTO, IL RICORDO DI SAURO GIARDINI

D’inverno, invece, Andrea Merloni era solito “ritirarsi” presso la sua abitazione meneghina, e pare che il ritorno a Milano sia giunto pochi giorni fa, dopo che l’imprenditore aveva passato un periodo in Puglia dove risiede l’ex moglie. Figlio dell’ex presidente di Confindustria Vittorio, non aveva figli, ma lo piangono la madre Franca, il fratello e la sorella. Nella sua carriera ha ricoperto ruoli di primaria rilevanza nel mondo dell’imprenditoria italiana, ed oltre alla già citata Indesit ha tentato anche il rilancio della Benelli Moto, azienda da lui guidata per 9 anni, dal 1995 al 2004, prima della cessione ai cinesi della QJ. “Un dolore enorme – le parole di Sauro Giardini, imprenditore pesarese, a Il Resto del Carlino – ho perso una persone che mi era molto cara. Quando capitava in città mi chiamava sempre perché poi si andava a mangiare da Giba’s. Ho perso un amico vero e sincero. Non ci posso credere pensando alle cene fatte assieme anche nella sua casa di Fabriano… Quando ci siamo sentiti l’ultima volta m’aveva detto che non andava ad Ibiza per un problema legato ai voli aerei, ma che comunque era in partenza”.