STRETTA SULLE DROGHE, ANDREA MUCCIOLI “BENE MELONI MA SERVE ANCHE RIEDUCARE”
Il “siparietto” andato in scena ieri a Montecitorio tra la Premier Giorgia Meloni – intervenuta nella Giornata Mondiale contro le droghe – e gli esponenti di PiùEuropa di Riccardo Magi con cartelli di protesta pro-Cannabis, non è stata vista da Andrea Muccioli, figlio del fondatore della Comunità di San Patrignano Vincenzo Muccioli. Eppure la “stretta” annunciata dal Governo Meloni sul tema delle droghe viene vista molto positivamente dal 59enne cresciuto all’interno della comunità.
«Sono d’accordo con quanto detto dalla Premier Meloni: giusto proibire ma serve anche rieducare, sennò è solo una foglia di fico per nascondere ciò che non vogliamo vedere»: il tema è proprio quello su cui ha insistito ieri la Presidente del Consiglio prima di essere interrotta dai cartelli e dalle contestazioni dei Radicali. «Fin quando ci sarà questo governo è finita la stagione del disinteresse. Il messaggio che vogliamo lanciare oggi è che lo Stato intende fare la sua parte per combattere un fenomeno che è fuori controllo», ha sostenuto ieri Meloni nel discorso alla Camera. Oggi Muccioli, citato nell’intervento della Premier, spiega la grande importanza dell’educazione sul tema delicato delle dipendenze: «se fossero legali ma con educazione sulle conseguenze? Non sono d’accordo», ribadisce il figlio del fondatore di “SanPa”, «se fumo 20 sigarette al giorno non induco in me stesso un’alterazione psichica come lo sballo con una canna o un tiro di coca […] metto in pericolo me stesso e gli altri. Non riesco proprio a vederlo come un fatto positivo, mi dispiace».
SAN PATRIGNANO, ANDREA MUCCIOLI SI SCAGLIA CONTRO LE SERIE TV (NON SOLO “SANPA”)
È il tema educativo che resta centrale per Andrea Muccioli, intervenuto su “La Stampa” dopo che Meloni ha difeso nel suo intervento la memoria del padre Vincenzo davanti all’ultima seria Netflix “Sanpa”: la Presidente del Consiglio a Montecitorio ha detto ieri, «Arriviamo al paradosso di avere serie che hanno come eroe uno spacciatore sulle stesse piattaforme che hanno fatto documentari contro su Muccioli che aveva salvato migliaia di ragazzi quando lo Stato era girato dall’altra parte». Secondo la leader FdI, la narrazione è sempre “unica” sul tema droghe: «film, serie, il messaggio sottinteso è sempre lo stesso, la droga è anticonformista, non fa male, fa bene».
Muccioli spiega come ci sia proprio un tema culturale ed educativo da affrontare: «fare un’apologia di persone che devono il loro fascino e il loro successo al fatto di essere spacciatori, violenti o trafficanti non mi sembra un grande strumento educativo». Creare dei falsi modelli di successo con “i disvalori” è qualcosa di profondamente sbagliato secondo il figlio del fondatore di San Patrignano: «considerato il mondo in cui siamo, dove famiglia e scuola fanno già molta fatica ad educare, certo non per colpa dei ragazzi ma anche per carenze del sistema». Ma la sola proibizione per Muccioli non può bastare: «dopo una giusta sanzione deve esserci una rieducazione, dove si viene accompagnati, instradati e motivati». Le serie tv, non solo Sanpa, hanno un problema di fondo: «non dico che inducono il giovane» a drogarsi, «ma che non lo aiutano a rendersi conto del disvalore sociale umano e morale dei fatti che narrano, visto che sono celebrati come qualcosa di positivo». L’accusa è netta per Andrea Muccioli in quanto autori e produttori scelgono nelle serie spesso «di dare un’immagine positiva dei criminali perché sanno benissimo che il tessuto educativo della società è impalpabile, rovinato o addirittura inesistente». Per questo, conclude Muccioli, i giovani sono portati a seguire vie di successo che hanno come “miraggio” i soldi, le donne, i viaggi e le belle macchine, «invece che considerare il percorso necessario ad arrivarci. Il percorso è relativo ed è proprio questo relativismo morale che ci dovrebbe preoccupare».