«Per il momento gli indici sono positivi, c’è un recupero, ci sono effetti collaterali dovuti ad alcuni cambiamenti indetti dalla pandemia. Credo che i numeri economici confermino la fondatezza della scelta del green pass: non registriamo restrizioni e quindi non registriamo limiti all’attività economica»: così Andrea Orlando ai microfoni di Porta a porta.



Il ministro del Lavoro si è soffermato sullo status dell’economia italiana: «C’è un’accelerazione di alcuni processi che determinano conflitti e trasformazioni che impattano sul mondo del lavoro. I posti che si recuperano sono ancora a tempo determinato, indice dell’incertezza del quadro che non è chiaro. E poi ci sono degli effetti di transizioni che si sono accelerate, come quella ecologica e quella digitale – l’analisi di Andrea Orlando – È una fase in cui c’è un vento favorevole dal punto di vista economico che va gestito e accompagnato».



ANDREA ORLANDO SU RDC E TAGLIO TASSE

Nel corso della lunga intervista da Bruno Vespa, Andrea Orlando si è soffermato sulle modifiche al reddito di cittadinanza, in particolare in riferimento alle proposte della commissione guidata da Chiara Saraceno: «Una parte delle proposte della commissione ha incrociato cose su cui ha lavorato il governo nella Legge di Bilancio, mentre una parte delle proposte sono state consegnate al Parlamento che poi valuterà. Nella manovra la palla passa al Parlamento. Ma temo che questo argomento non finirà qui e andrà avanti per molto tempo». Poi sull’ipotesi di sommare stipendio e sussidio: «Dobbiamo costruire un meccanismo che renda appetibile e conveniente accettare l’offerta di lavoro. Il bonus del Rdc deve essere limitato nel tempo. Per la platea di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza la cosa fondamentale non è solo trovare il lavoro, ma rompere la distanza dal lavoro che li caratterizza. Tornare a lavorare non deve essere considerato un elemento di competizione nei confronti di altri, ma come un primo passo di reinserimento». Andrea Orlando poi sul taglio delle tasse: «Le risorse vanno mirate, c’è un confronto aperto con parti sociali e Parlamento. Io credo che si debba lavorare per ridurre il peso sul salario, con un occhio particolare sulle piccole imprese. Questi sono i target principale».

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