Dalle riforme del Lavoro al rapporto tra i partiti di maggioranza, Andrea Orlando a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il ministro in quota Pd si è soffermato sul blocco dei licenziamenti: «Gli effetti della pandemia dureranno sull’economia e sulla società, abbiamo prorogato il blocco dei licenziamenti fino a fine giugno per le aziende più grandi che dispongono di ammortizzatori sociali, mentre per le imprese più piccole, prive di cassa integrazione, abbiamo fatto la proroga fino alla fine di ottobre: da qui a quel momento dovremo procedere su una riforma degli ammortizzatori sociali».



Andrea Orlando si è poi soffermato sulla previsione di recupero della nostra economia: «Il recupero ci sarà, c’è una discussione sulle stime, ma da solo non basterà a risolvere i problemi e le novità che ha prodotto la pandemia. Il commercio non so se tornerà quello di prima, bisognerà prevedere delle politiche per lavoratori e imprenditori di quel settore a passare ad altri settori, individuando anche altri strumenti di sostegno. Saranno tanti gli ambiti nei quali i cambiamenti andranno assecondati con delle trasformazioni, che vanno sostenuti con la formazione e con supporti di carattere finanziario».



ANDREA ORLANDO A OGGI É UN ALTRO GIORNO

Andrea Orlando ha poi parlato del reddito di cittadinanza: «È stato uno strumento fondamentale per evitare che la crisi economica si trasformasse in una crisi sociale: ha prodotto dei buoni risultati nel contrasto alla povertà assoluta, ma purtroppo non ha cancellato la povertà. Si è attribuito a questo strumento più di quanto poteva ed è stato un torto a quello strumento, perché è stato positivo. Non ha funzionato su un altro fronte, quello delle politiche attive del lavoro: lì bisogna fare un percorso ad hoc». Nel corso dell’intervista, il ministro del Lavoro ha poi parlato delle tensioni in Consiglio dei ministri sul tema riaperture: «Noi dobbiamo stabilire un principio, ci dobbiamo fidare di chi fa questo mestiere. Le parole di Salvini? Purtroppo i numeri non caleranno così facilmente come in passato a causa della variante inglese, si deve chiudere di più. Noi non sappiamo esattamente quando si produrranno gli effetti, essere cauti a rischio è per non mettere a rischio la campagna vaccinale». E ancora Andrea Orlando sul rapporto con la Lega: «Personalmente mi trovo bene con i colleghi della Lega, vedo una volontà costruttiva, la spinta delle forze politiche rende spesso difficili alcuni passaggi che non dovremo rendere difficili – ha spiegato riferendosi a Salvini – Noi dovremo limitare al massimo di dividerci su questioni che riguardano la pandemia, sul resto dobbiamo discutere ma su questo sarebbe bene evitare la propaganda».

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