Ci sono 18 persone indagate per diffamazione nei confronti di Andrea Papi, il 26enne ucciso dall’orsa Jj4 mentre correva sui sentieri del monte Peller, in valle di Sole, in Trentino. È quanto emerso a conclusione delle indagini avviate dalla procura di Trento dopo la denuncia sporta dai genitori del giovane, visto che sui social erano stati diffusi commenti da parte di soggetti anonimi. Tra gli indagati figura pure Daniela Martani, ex hostess dell’Alitalia nonché ex concorrente del Grande Fratello. Non si è fatta attendere proprio la sua replica: «Sono stata denunciata dalla famiglia di Andrea Papi, il ragazzo ucciso dall’orsa (?) per aver espresso un parere che metteva in dubbio la veridicità della questione, una follia. Insieme a me sono state denunciate altre 18 persone», ha scritto su Facebook.
Per Daniela Martani «la denuncia per diffamazione è diventata un’arma per intimidire chi contesta o ha una visione diversa dei fatti». L’ex gieffina nel suo post chiede agli altri indagati di contattarla: «Ho già messo in piedi una strategia legale con il mio avvocato che può difenderci in blocco». A lei ha replicato sempre via social la fidanzata di Andrea Papi: «Adesso chiede solidarietà, invece sarebbe necessario collegare il cervello prima di parlare, invece che piangere sul latte versato. Adesso è ora di pagare tutto il dolore che avete causato, tu e tutti gli altri», ha scritto Alessia Gregori.
LA FAMIGLIA DI ANDREA PAPI “DIFFAMAZIONE SECONDO DOLORE”
La famiglia di Andrea Papi aveva richiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria, un mese dopo la morte del 26enne ucciso dall’orsa Jj4 nei boschi di Caldes, a causa dei commenti offensivi pubblicati sui social. Per il padre Carlo, la madre Franca, la sorella Laura e la fidanzata Alessia, l’odio social è stato «un secondo dolore derivato dalla moltitudine di commenti aggressivi, sconsiderati e denigratori della memoria di Andrea». Per la famiglia di Andrea Papi è morto una seconda volta ed è «vittima ora non tanto dell’orso ma dei leoni da tastiera».
In una lettera, la famiglia di Andrea Papi aveva scritto che per il comportamento degli haters, «ritiene ora di dover tutelare la memoria di Andrea richiedendo all’autorità giudiziaria di verificare la correttezza o meno di ogni singolo commento postato in rete da coloro che, senza rispetto alcuno per la memoria di Andrea, lo descrivono nei modi più beceri». La famiglia aveva preso le distanze anche da chi estremizzava «l’esigenza di tutela degli animali a discapito del rispetto per la vita umana, strumentalizzando le loro dichiarazioni e colpevolizzando il comportamento di Andrea».