Sono trascorsi tre mesi dalla tragica morte di Andrea Papi, il ventiseienne ucciso dall’orsa Jj4 in Trentino. Dopo giorni di silenzio, i cari della vittima sono tornati a parlare in una lunga lettera, sottolineando in primis che a tre mesi dalla tragedia nulla è cambiato: “Anzi, si continua a parlare sempre e soltanto dell’orsa, delle sue condizioni di salute, di quello che le accadrà, qualcuno ha addirittura detto che è stressata, dimenticando che noi abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un dramma immenso e che non riusciamo a darci pace. È una vergogna”.



Come riportato dal Corriere del Trentino, la famiglia di Andrea Papi ha tenuto a fare alcune precisazioni. Innanzitutto non si è trattato di un incidente in montagna, considerando che il ventiseienne non è scivolato e caduto su un sentiero in mezzo al bosco: “È stata una tragedia attesa e annunciata perché, nei mesi precedenti, si erano verificate numerose altre aggressioni”.



La lettera della famiglia di Andrea Papi

Il destino non c’entra nulla con il caso di Andrea, ha proseguito la famiglia Papi, che ha ricordato di aver destinato lettere a prefetto, Parco e persino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ci ha chiamato e poi ci ha inviato un messaggio in privato. Nessuno si è scusato o si è preso la responsabilità di quanto accaduto. Anzi, spesso riceviamo lettere sconclusionate da parte di cittadini che non fanno altro che aumentare il nostro dolore e la frustrazione”. Sul destino dell’orsa la famiglia di Andrea Papi è sempre rimasta neutrale, ricevendo attacchi su tutti i fronti: “Noi amiamo gli animali e non ci siamo mai dichiarati a favore dell’uccisione dell’orsa che, tra l’altro, si trova a Casteller e, di conseguenza, risulta al momento innocua. Il problema semmai sono gli altri, quelli che girano per i boschi, ma l’orsa è solo la punta di un iceberg alla cui base ci sono persone e istituzioni che hanno permesso tutto questo — si aggiunge — Vogliamo giustizia e pretendiamo che il fenomeno venga arginato. Andrea è stato il martire di un progetto politico che ora risulta fuori controllo. Basta aggressioni e basta vittime: vogliamo vivere tranquilli a casa nostra. Chiediamo forse troppo?”.

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