Andrea Piazzolla aveva iniziato a lavorare come commesso, magazziniere, facendo piccoli lavoretti. Poi ha tentato fortuna all’estero e nel 2009 ha conosciuto Gina Lollobrigida, nell’occasione per una mostra. Alla fine, è diventato il suo factotum ed è andato a vivere da lei. “Mi disse che aveva una stanza, ci stavo un giorno sì e uno no, poi ci sono rimasto per sempre”. Andrea Piazzolla a Verissimo non parla di lavoro, ritiene di essersi dedicato all’attrice: “Sono stato definito in tutti i modi. Il rapporto tra me e lei è difficile da spiegare perché era naturale e da comprendere perché da un lato c’era una diva e dall’altro un giovane”. La mattina il suo primo pensiero era andare in camera da Gina Lollobrigida per verificare che stesse sempre bene. “Non volevo staccarmi da lei. Tutti e due eravamo felici, era un rapporto simbiotico. Amore platonico? A mio avviso c’è tanto di più. La vedevo come una mamma? Sì, la vedevo come tutto”. Anche per questo è grande il dolore che prova per la sua morte: “Non sapevo che avrei avuto l’onore di conoscerla e di avere il suo affetto”.



Non poteva mancare un riferimento al capitolo testamento. “Non ne abbiamo mai parlato, quando provava a farlo le chiedevo di non farlo”. Andrea Piazzolla ha raccontato di aver avviato un’attività di successo, che però ha messo da parte quando Gina Lollobrigida si è fratturata il bacino. “Da lì mi sono occupato in modo molto attento di lei”. Riguardo i rapporti con la famiglia della diva: “Ho trattato il nipote con estremo rispetto. C’erano problemi in famiglia che non sono riusciti a risolvere, ma nessuno ci ha potuto fare nulla. Io non ho mai litigato con Dimitri, ma gli ho sempre fatto presente le cose che ritenevano inopportune. Milko? Ho provato tante volte ad affrontare il discorso, ma lei mi ha spiegato le sue ragioni. Un giorno in aereo gli raccontò qualcosa del padre che lui non ha accettava”. A proposito dei rapporti, racconta che a volte figlio e nipote disertavano quei pochi appuntamenti concordati. Quando le sue condizioni sono peggiorate, il figlio e il nipote si sono recati da lei, ma per Andrea Piazzolla lei non era felice. Ora è in due processi per circonvenzione d’incapace: “Non ho paura”. Invece sulla morte dell’attrice: “Credo di averle detto tutto quello che potevo dirle, ma non ho voluto vederla senza vita”. (agg. di Silvana Palazzo)



Andrea Piazzolla: “Mia figlia si chiama come Gina…”

Un ritratto inedito di Andrea Piazzolla, l’uomo che per oltre dieci anni ha vissuto al fianco di Gina Lollobrigida. È quello che “disegnerà” Verissimo nella puntata di oggi: l’ex factotum della diva sarà ospite di Silvia Toffanin per raccontare l’attrice, morta recentemente. Un momento molto difficile per Piazzolla, che deve già difendersi nel processo in cui deve rispondere di circonvenzione di incapace proprio ai danni dell’attrice. Inoltre, più recentemente è stato accusato di non aver mai versato il mantenimento di 300 euro al mese al figlio avuto dall’ex.



Come se ciò non bastasse, deve pure difendersi dagli attacchi che gli arrivano dai media dal figlio di Gina Lollobrigida, Milko Skofic. In un recente intervista al Corriere della Sera, comunque, ha ricordato quando si sono conosciuti. «Nel 2009 al Cnel, ci presentò il suo ex avvocato». Da allora è nato un legame così forte che Andrea Piazzolla ha deciso di chiamare sua figlia Gina. «Gina piccola ogni mattina e ogni sera andava a salutare la zia Gina. È una delle poche cose che mi sta dando forza».

Andrea Piazzolla: “Gina Lollobrigida mi manca tanto…”

Un affetto che Gina Lollobrigida ha dimostrato inserendo Andrea Piazzolla nel testamento. Infatti, l’ex factotum è citato, gli spetta metà del patrimonio dell’attrice. Eppure è un argomento su cui non si è mai voluto soffermare. «Soprattutto non ho mai creduto che potesse accadere che Gina se ne andasse. Anche adesso non l’ho realizzato, spero ancora di ritrovarmela da qualche parte», ha raccontato nelle ultime settimane al Corriere della Sera. In quell’intervista ha spiegato anche il motivo per il quale non ha voluto assistere «alla sua fine in clinica», «per me è stata un’autodifesa». Ora resta il dolore per l’assenza, per il grande vuoto che le ha lasciato: «Mi manca tanto, spero che qualcosa di magico possa accadere». D’altra parte, con il Trust delle sue opere Andrea Piazzolla ha la possibilità di fare qualcosa per lei. Infatti, ha deciso che la parte patrimoniale vada messa a disposizione del Trust per realizzare i desideri di Gina Lollobrigida. «Ho avuto il piacere di starle vicino in questi ultimi dodici anni. Anzi: lei mi ha onorato di starle vicino. Ha pensato di fare un regalo a me e io voglio rifarlo a lei: senza di lei non ha più senso niente, ma desidero vedere realizzati i suoi desideri».