Andrea Piazzolla, noto factotum di Gina Lollobrigida, si è presentato oggi in tribunale a Roma per il processo nei suoi confronti. La procura lo accusa del reato di circonvenzione di incapace e di aver dilapidato il patrimonio della Diva, spendendo circa 3 milioni di euro in contanti, con l’aggiunta di opere d’arte sparite per un valore di circa 300mila euro. Prima del suo ingresso in tribunale Andrea Piazzolla è stato intercettato dai microfoni di Mattino Cinque, ed ha raccontato: “Sono sereno, è un momento un po’… speravo che tutta questa situazione si chiudesse prima (riferendosi al funerale di Gina Lollobrigida ndr), dall’oggi al domani tutta la quotidianità non c’è più nulla”.



“Spero che figlio e nipote – ha aggiunto Andrea Piazzolla – si rendano conto contro chi stanno facendo tutto questo. Lei voleva vivere tranquillamente – ha concluso in lacrime e visibilmente emozionato – non ha fatto male a nessuno. Non sarei mai potuto stare in quella casa senza di lei – aggiunge dicendo di aver lasciato la villa dove viveva fino a pochi giorni fa – io ero lì per lei”. L’inviato di Mattino 5 ha cercato di ricostruire la vicenda spiegando: “L’imputazione di circonvenzione di incapace è relativa al 2019 quando il figlio aveva trovato una fattura intestata alla madre per una macchina”.



ANDREA PIAZZOLLA A PROCESSO, CAPRARICA: “LACRIME REALI”

“La madre aveva detto che era un’auto per Andrea Piazzola e il figlio Milko aveva fatto denuncia al tribunale chiedendo l’amministrazione dei beni in quanto secondo lui la madre era manipolata dal Piazzolla, le faceva fare lui ciò che voleva. Era stato nominato un estraneo per gestire il patrimonio – ha aggiunto l’inviato di Mattino 5 – poi si è arrivata all’ultima indagine e al sequestro preventivo di gioielli e suppellettili”.

Il vicedirettore di Chi, Massimo Borgnis, ha aggiunto: “Di Gina Lollbrigida non si può parlare di circonvenzione di incapace, si è dimostrata lucidissima fino alla fine”, mentre Antonio Caprarica ha aggiunto: “Le lacrime di Piazzolla sono reali? La sensazione di una persona addolorata e sopraffatta, mi sembra affranto e addolorato”.