Una delle riconferme di Live Non è la d’Urso, in partenza questa sera su Canale 5, è Andrea Piovan, la voce “choc” divenuta ormai il simbolo della trasmissione condotta da Barbara d’Urso. Per lui si tratta di un gradito ritorno, annunciato con grande entusiasmo su Instagram dove ha pubblicato nelle passate ore l’intervista realizzata per il quotidiano Libero proprio alla vigilia della ripartenza di Live che vedrà Barbara d’Urso in versione “Wonder Woman”, come anticipato dal promo che circola da diversi giorni sull’ammiraglia Mediaset e sul web. Piovan è dallo scorso anno la voce dei servizi “choc” che abbiamo imparato a seguire e che sono diventati dei veri cult sui social, con particolare riferimento alle clip su Mark Caltagirone e Pamela Prati, solo per citarne alcuni. “Devo tutto a Barbara”, commenta il doppiatore alla vigilia della ripartenza, manifestando grande stima nei confronti della conduttrice che lo ha definito un mito. “In Italia cin sono migliaia di doppiatori e la riconferma che mi ha dato lei è per me importantissima, perchè è stata la prima a credere in questa mia voce da trailer americano”, ha commentato. Da quando è approdato alla corte di Barbarella, non può negare una certa popolarità, in parte inaspettata. “La devo soprattutto alla sua gentilezza, alla sua generosità e al suo aver creduto in me”, ha aggiunto.



ANDREA PIOVAN, LA VOCE DEI SERVIZI DI LIVE NON È LA D’URSO

Con Andrea Piovan, e grazie alla genialità di Barbara d’Urso, è nata in Italia una figura ancora sconosciuta, quella dell’inquisitore. “Siamo partiti in effetti da una strada e siamo arrivati a un’altra, che è quella appunto dell’inquisitore”, ha spiegato la voce choc di Live. Il picco è stato raggiunto proprio nelle ultime 3-4 puntate della passata edizione e da oggi si riparte proprio dalla voce dell’inquisitore “figura che non c’era in Italia perchè è sempre stato lo speaker fuori campo a comunicare, annunciare e dare informazioni”. Qui, lo speaker si trasforma in inquisitore, ovvero “colui che giudica”. Ma Piovan non nasconde che ricoprire questi panni sia in realtà faticosissimo. “Passare a una voce così drammatica e violenta è stato uno choc!”, spiega tra le pagine di Libero. Ovviamente per essere un bravo doppiatore occorre necessariamente essere anche un bravo attore. Piovan ha spiegato di aver preso l’improvvisazione dal papà, ex pugile, mentre il travestimento ed il cambio di voce dalle zie, che da giovani uscivano di casa vestite in modo composto per poi travestirsi in modo adeguato per andare in discoteca. Oltre a Live, nel curriculum di Piovan ci sono prestigiosi lavori: è il narratore italiano ufficiale dei documentari della Bbc nonché la voce di molti spot tv e di Art Attak. Da poco ha finito di doppiare una serie di documentari che andranno in onda su Sky il prossimo mese e porterà a teatro lo spettacolo “Sospesi”. Tra i grandi del cinema il suo sogno è invece quello di doppiare Al Pacino.

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