Si torna a parlare di Andrea Prospero stamane a Storie Italiane. Stamane l’interrogatorio del 18enne romano indagato per istigazione al suicidio, che comunque si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Dopo 10 minuti il giovane assistito dai suoi legali è uscito a bordo della vettura, accovacciato con il cappuccio in testa e la mascherina per occultare il volto – ha racconto Vito Francesco Paglia – ci sono ancora molti elementi da chiarire, a capire questa rete che sta emergendo dove porterebbe, ma anche la verità sulle 46 sim trovate in possesso di Andrea Prospero”.
Le immagini del talk di Rai Uno mostrano in effetti il ragazzo mentre si nasconde sul sedile posteriore dell’auto per non farsi identificare. Ricordiamo che al momento sarebbero due le persone coinvolte nella morte del povero 19enne di Lanciano: oltre al 18enne di cui sopra, colui che era “l’amico” della vittima e che di fatto avrebbe spinto il giovane a farla finta, vi sarebbe anche un altro 18enne, un ragazzo di Napoli che sarebbe colui che materialmente ha fornito i medicinali ad Andrea Prospero per farla finita.
ANDREA PROSPERO, IL COMMENTO DEI GENITORI DI LEO
Una storia che ricorda da vicino quella del povero Leo, 15enne che si è tolto la vita sparandosi, molto probabilmente a seguito di continue azioni di bullismo nei suoi confronti, episodi di cui nessuno si era accorto, un po’ come avvenuto al povero Andrea Prospero, il cui malessere non era mai emerso.
“Purtroppo abbiamo sentito di questa storia drammatica, abbiamo letto nei giornali, è raccapricciante – racconta il padre di Leo – oggi con i social si raggiungono i ragazzi, è un’arma letale, chiaramente ci vuole un’attenzione estrema”. Nel mirino di chi indaga sul caso di Andrea Prospero vi è una chat Telegram frequentata da vari ragazzi, forse creata appositamente per “aiutare” coloro che vogliono suicidarsi a farla finita, una vicenda che purtroppo è già emersa in passato con altri casi simili.