Andrea Purgatori è morto per un errore medico. È quanto stabilisce la perizia dei medici legali incaricati dalla Procura di Roma. I figli Edoardo, Ludovico e Victoria Purgatori hanno commentato l’esito degli esami, definendosi come riportato dal Corriere della Sera letteralmente “sconcertati” per quanto emerso. Non accettano ancora infatti che loro padre si sarebbe potuto salvare, ma nulla è stato fatto per evitare il decesso. 



“La diagnosi iniziale del maggio 2023 del professor Gianfranco Gualdi, del dottor Di Blasi e della dottoressa Colaiacomo di numerose cerebrali era errata come è risultato senza incertezze dall’indagine autoptica disposta sul corpo di nostro padre”, dicono citando la perizia. Il giornalista di La7 era affetto da un tumore ai polmoni, ma la morte sarebbe sopraggiunta per una endocardite, ovvero un’infezione delle valvole cardiache. Nessuno si accorse che quest’ultima era in corso. “Non comprendiamo come siano state scambiate delle ischemie per metastasi cerebrali. Non c’è spiegazione sul perché esperti radiologi abbiano potuto incorrere in un simile errore”.



Edoardo, Ludovico e Victoria Purgatori chiedono giustizia per la morte del papà Andrea

Edoardo, Ludovico e Victoria Purgatori, i figli di Andrea Purgatori, hanno anche spiegato perché l’errore nella diagnosi dei medici è stato fatale per il giornalista di La7. “Le conseguenze sono state gravissime, avendo condotto ad immediate ed importanti cure radioterapiche su tutto l’encefalo alla massima potenza e intensità, successivamente alle quali si è verificata una rapida decadenza fisica di nostro padre”, affermano.

Nel caso in cui i medici avessero compreso fin dall’inizio qual era il reale problema, il trattamento sarebbe stato diverso. “La diagnosi di metastasi cerebrali, effettuata senza margini di dubbio, ha sviato il percorso terapeutico della reale patologia da cui era affetto: un’endocardite batterica che, non diagnosticata né curata, lo ha portato alla morte”, concludono. Per saperne di più sulle responsabilità però sarà necessario attendere il processo.