Nel cervello di Andrea Purgatori non sono state trovate metastasi. Sono terminati gli accertamenti medici legali disposti dalla procura di Roma dopo l’apertura di un fascicolo del sostituto procuratore Giorgio Orano e dall’aggiunto Sergio Colaiocco per la morte del giornalista ed è questo il risultato dell’esame istologico per accertarne le cause. Nella giornata di mercoledì 27 settembre c’è stato, infatti, un incontro tra i consulenti dei pm e quelli delle parti per fare il punto sulla attività effettuata in queste settimane all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. Stando a quanto riportato da Repubblica, le ipotesi sono due: la radioterapia disposta dai medici della clinica Pio XI che hanno avuto in cura Andrea Purgatori hanno avuto effetti molto positivi, al punto tale da far sparire le metastasi, oppure il professor Gianfranco Gualdi e il collaboratore Claudio Di Biasi si sono sbagliati.



Infatti, i due avevano diagnosticato al gigante del giornalismo italiano la presenza di metastasi, che altri dottori non avevano rinvenuto. Da appurare anche questo aspetto. Ma l’ipotesi dell’errore di Gualdi e Di Biasi racchiude il sospetto della famiglia di Andrea Purgatori, che ha sporto denuncia alla procura di Roma. Per questo Gualdi e Di Biasi, assistiti dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, figurano nel registro degli indagati come atto dovuto e preliminare agli accertamenti.



MORTE PURGATORI, POSSIBILE INCIDENTE PROBATORIO

Ora è probabile che i pubblici ministeri richiedano un incidente probatorio, una procedura che consente di cristallizzare non solo l’autopsia, ma anche i referti iniziali, in particolare le lastre sulla base delle quali sono state diagnosticate le metastasi al cervello ad Andrea Purgatori. Difficile ipotizzare cosa possa comportare quanto finora emerso dal punto di vista giuridico. Gli indagati devono infatti rispondere di una colpa medica, quindi – come evidenziato da Repubblica – bisogna capire se abbiano o meno curato al meglio delle possibilità Andrea Purgatori o se, invece, per imperizia e negligenza abbiano potuto contribuire alla morte del giornalista.



Le cause, comunque, sono state già accertate e non riguardano le metastasi, ma dipendono da una coagulopatia dovuta al tumore primitivo al polmone. Inoltre, gli ultimi esami clinici non hanno rilevato sofferenze al cervello, pertanto sembrerebbe che la radioterapia non abbia influito sulle condizioni cerebrali del giornalista. L’unica certezza al momento è che non ci sono metastasi al cervello, ma sul motivo si apre un nuovo capitolo dell’inchiesta.

IL COMUNICATO DELLA FAMIGLIA DI ANDREA PURGATORI

«Gli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri comunicano che, in relazione ai risultati preliminari della consulenza tecnica, circolati oggi, la famiglia Purgatori prende atto dell’assenza di metastasi cerebrali a carico di Andrea Purgatori e, come fin dall’inizio di questa vicenda, continua ad confidare nell’operato della Magistratura, con l’unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità», recita il comunicato della famiglia del giornalista, riportato dal Corriere della Sera.