Sono arrivati i primi esiti a seguito degli accertamenti effettuati sul corpo del povero Andrea Purgatori, giornalista e volto noto della televisione, deceduto improvvisamente la scorsa settimane. Secondo quanto si legge su TgCom24.it, una delle cause che avrebbe portato al suo decesso sarebbe un problema cardiopolmonare. L’autopsia è stata effettuata presso l’istituto di medicina legale di Tor Vergata a Roma dopo che al giornalista era stato diagnosticato tre mesi fa un tumore ai polmoni, una patologia che era stata già confermata a seguito di un primo esame all’organo intaccato, in sede di esame autoptico. I risultati di tac, prelievi ed altri esami effettuati anche per verificare l’eventuale presenza di infezioni, daranno un quadro completo della situazione clinica di Andrea Purgatori soltanto fra qualche settimane.



Gli accertamenti sono stati disposti dal pubblico ministero per cercare di capire se vi fosse o meno un’infezione in corso, e giungono a seguito di un esposto presentato dai famigliari secondo cui il proprio caro non sarebbe stato curato in maniera adeguata. Tra le ipotesi avanzate dagli stessi vi sarebbe quella di una pericardite settica, forse la causa che avrebbe fatto aggravare le condizioni di Andrea Purgatori, già comunque non perfette per via della presenza appunto del tumore ai polmoni.



ANDREA PURGATORI, PRIMI ESITI AUTOPSIA: OGGI LA CAMERA ARDENTE, DOMANI IL FUNERALE

Intanto i famigliari attendono il nulla osta per riavere la salma, e nella giornata di domani, venerdì 28 luglio 2023, sono stati fissati i funerali. Si svolgeranno alle ore 10:00 in quel della capitale, presso la nota Chiesa degli Artisti situata in piazza del popolo a Roma. Da oggi pomeriggio, ore 15:00, spazio invece all’apertura della camera rdente in Campidoglio.

TgCom24.it spiega che i pm della procura di Roma, che hanno aperto un fascicolo di indagine in cui risultano indagati due medici della clinica romana Pio XI, accusati di omicidio colposo, hanno ascoltato alcune persone, mentre altre saranno sentite nei prossimi giorni con l’obiettivo di ripercorrere e ricostruire gli ultimi mesi di vita del giornalista di Atlantide, nonché il decorso della sua malattia. La clinica Pio XI ha voluto precisare che il giornalista nella struttura “ha svolto solo accertamenti di diagnostica per immagini e una biopsia”.