Ha fatto in breve tempo il giro del web la vicenda del deputato del Partito Democratico, Andrea Romano, che ha pubblicato un tweet decisamente scioccante, in cui lo stesso sottolinea come stia cercando da due mesi di seppellire suo figlio Dario. Andrea Romano si è rivolto alla sindaca Virginia Raggi, sottolineando un problema tutt’altro che isolato dalle parti della capitale, visto che già in un recente passato sono emersi casi molto simili a quelli dell’esponente dei Dem.
Ama, la società romana che gestisce i cimiteri capitolini, ha diramato una nota per provare a rispondere al politico del Pd, ed ha spiegato di essere “vicina alla famiglia Romano e a tutte le famiglie che in questo periodo hanno perso un proprio parente, un proprio caro”. Quindi l’azienda capitolina sotto accusa ha aggiunto: “Il giovane figlio della cui prematura scomparsa ha dato notizia oggi il deputato Andrea Romano è stato cremato il 15 marzo scorso con autorizzazione pervenuta ad Ama il 9 marzo. La salma era giunta al cimitero di Prima Porta il 23 febbraio e la domanda, a cura dell’agenzia funebre incaricata dalla famiglia, è stata presentata entro 5 giorni dal decesso”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANDREA ROMANO “NON RIESCO A SEPPELLIRE MIO FIGLIO MORTO. RAGGI E AMA, VERGOGNATEVI”
Una denuncia e una disperazione: il tweet a sorpresa stamattina del deputato Pd Andrea Romano ha reso noto un gravissimo lutto familiare che lo ha colpito 2 mesi fa e assieme una denuncia all’autorità comunale di Roma per la mancata sepoltura. «Virginia Raggi, oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. 2 mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande». Un dolore enorme che è rimasto segreto fino ad oggi, tenuto riservato dalla famiglia fino all’esplosione di rabbia, tristezza e indignazione oggi a più di due mesi da quella scomparsa: per Romano e la compagna Sara Manfuso però il fortissimo ritardo di Ama (l’azienda municipalizzata che si occupa di rifiuti, cimiteri e decoro urbano) li ha decisi ad uscire allo scoperto e annunciare quanto di triste li ha colpiti solo due mesi fa.
ROMA, LO SCANDALO AMA SULLE TUMULAZIONI
Come riporta il Corriere della Sera, Romano ai suoi collaboratori e amici più stretti ha poi confidato come il piccolo Dario purtroppo soffriva di una grave malattia fin dall’infanzia e se ne è andato quantomeno «serenamente due mesi fa». L’ultimo desiderio della famiglia era quella di salutare Dario con un funerale ristretto e una semplice sepoltura, pratica per il momento impedita dal caos tumulazioni che ha colpito Roma e la sua municipalizzata. «Il feretro con nostro figlio sta da due mesi in un deposito al cimitero di Prima Porta, accatastato tra decine di bare — racconta Romano al CorSera —. Ero assai restio, vista la mia carica politica, a rendere pubblica la vicenda. Ma poi ho deciso di denunciare questo dramma, perché è lo stesso che stanno vivendo centinaia di romani».
Ci ha provato per 2 mesi a risolvere la vicenda in modalità “formali” e normali, ma l’assurdità della tempistica ha convinto il deputato dem a scagliarsi contro la gestione della sindaca Virginia Raggi (in un momento tra l’altro molto delicato a livello politico per la mancanza di accordi tra Pd e M5s sul candidato unico alle Comunali in autunno): «Quale mancanza più grave possono avere un sindaco e un’amministrazione locale? Non riescono nemmeno a permettere alle famiglie di seppellire i propri cari — denuncia Romano —. Le cose stanno esattamente così. Non si tratta di chiedere un favore o un privilegio. Questo è uno strazio. Non voglio strumentalizzare questa vicenda a fini politici, ma la sindaca di Roma Virginia Raggi deve chiedere scusa per tutto questo, sarebbe già un inizio». Da tempo a Roma anche le imprese funebri protestano per non riuscire a porre le sepolture in tempi rapidi, visto il caos che regna interno ad Ama: la famiglia Romano ha già una tomba dove seppellire il ragazzo:, ma non è sufficiente conclude il deputato Pd, «perché Ama, la società municipalizzata che si occupa anche dei cimiteri, non riesce ad organizzare nemmeno la tumulazione. E l’emergenza Covid è una giustificazione che viene solo sfruttata per giustificarsi».