L’attore poliedrico Andrea Roncato, divenuto famosissimo in particolare negli anni ’80 e ’90 per le sue numerose recitazioni ma anche per il duo comico Gigi e Andrea, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. “Io amo questo lavoro, è la mia vita, non riuscirei a stare senza lavorare, grazie a Dio faccio un lavoro per cui puoi lavorare sempre visti i molti ruoli. Il fatto di passare a ruoli drammatici dipende dal fatto che per far ridere bisogna sapere come far piangere, quindi ci vuole una sensibilità maggiore. Io mi divertivo molto a fare il comico anche con Gigi poi però con il passare degli anni… se io faccio ridere a 30 è bello se lo fai a 70 sei patetico quindi bisogna fare ruoli che più si addicono alla tua età. Poi comunque ti viene voglia di fare altre cose per vedere se sei capace di farli o meno”.



Sui suoi genitori: “Mia mamma faceva la casalinga, il lavoro più importante. Mi hanno mandato all’università facendo grandi sacrifici ma non erano proprio d’accordo. Mia mamma non sapeva cosa dire quando le domandavano se mi laureavo quindi le ho dato delle umiliazioni. Mio papà poi quando sono diventato famoso faceva anche il figo al bar, si vantava con gli amici”. Sull’incontro con Gigi: “L’ho incontrato da piccolissimo, giocavamo assieme in parrocchia, poi abbiamo messo un gruppo musicale assieme”.



ANDREA RONCATO: “SANDRA MONDAINA LA NOSTRA MAESTRA”

“Noi abbiamo avuto delle fortune – ha proseguito Andrea Roncato – incontrammo un personaggio molto famoso che ha fatto tante trasmissioni per la Rai che era Bibi Ballandi, impresario di grandissimi artisti. Lui aveva Sandra Mondaini e aveva bisogno di qualcuno che le facesse da spalla: Sandra venne a vederci, le siamo piaciuti e abbiamo lavorato con lei e poi ci portò in televisione il sabato sera. Lavorando con lei abbiamo imparato tanto, ci ha insegnato la misura della risata, è stata una grande scuola”.

Su Moana Pozzi Andrea Roncato ha spiegato: “Ha lavorato con me, fece diversi film e abbiamo avuto anche una storiella e la devo ringraziare perchè nel suo libro mi ha dato un bel voto, forse per affetto. Lei era particolare, molto intelligente, parlava di tutto, auto, calcio, storia, filosofia. Purtroppo se ne è andata molto presto. Lasciamola in pace poverina”. Su Paolo Villaggio: “Unica, speciale, lo amavi o lo odiavi, prendeva in giro tutti. Lui aveva un affetto verso di me e me ne vanto, era speciale. Anche Raimondo Vianello ti prendeva in giro sempre, ma alla mattina quando giocavamo a casa loro mi faceva trovare il Carlino sul comodino con la cronaca di Bologna”. Infine su Pupi Avati: “Persona che tira fuori qualsiasi cosa bella tu abbia dentro, lavorare con lui è impossibile non fare bella figura”.