Andrea Roncato torna a parlare di Moana Pozzi. Lo fa al Corriere della Sera ricordando che proprio lei lo citò nel suo libro, dandogli peraltro il secondo voto più alto, 7. «Mi fa onore perché era donna di un’altra categoria: colta, intelligente». La conobbe nel 1985, prima che si desse al porno. Sarebbe stato lui a lasciare lei: «Ero birichino. Ci mettevo niente a saltare da palo a un altro». Candida Morvillo nell’intervista cita Isabel Russinova, su cui non si sbilancia perché «era fidanzata», mentre per Elena Sofia Ricci può «confermare» perché ne ha parlato lei stessa. «Venivo sempre mandato a quel paese perché mi beccavano. E sono stato spesso cornuto e non me ne vergogno». Non sa se lo tradivano per vendetta, ma comunque Andrea Roncato non sente di aver mai mancato di rispetto alle donne. «Sarei disposto a morire invece che dare una sberla a una donna. Invece, le sberle le ho prese e me le sono tenute. Me le meritavo». E poi su Carol Alt: «Era bella ed è ancora bellissima, siamo rimasti amici». Numeri? Non gli piace sparare cifre, però nel 1994 disse di aver avuto 500 donne. «Sono di più o di meno, ma mai le ho avvicinate per il gusto di portarle a letto o esibirle».
ANDREA RONCATO E LE DONNE DELLA SUA VITA
Andrea Roncato non ha rimpianti per quanto riguarda le donne e rivela che quelle più importanti della sua vita sono la prima e l’ultima. La prima si chiama Maria Laura e hanno vissuto 12 anni insieme. «Gliene ho fatte di tutti i colori, però c’era lei vicina a mio papà quando è morto, e a fare le notti con mia madre in ospedale», racconta l’attore al Corriere della Sera. L’ultima è la moglie Nicole Moscariello, che ha 21 anni meno di lui e che ha sposato nel 2017. «Con lei mi sono fermato e lei mi ha fatto maturare del tutto, conoscere la bellezza di stare a casa senza dover uscire tutte le sere per ristoranti e discoteche e capire l’importanza della famiglia». Ha due figlie, di cui una è l’attrice Giulia Elettra Gorietti, che Roncato aiuta per preparare i provini. Ma inevitabilmente si parla anche di Stefania Orlando: «Ho fatto la cavolata di lasciarmi andare per locali alla sera e di fare di uso di sostanze, però dirlo è stato un errore, perché era durato poco e succedeva oltre vent’anni fa. Credevo di dare un messaggio ai giovani e ancora vedo titoli tipo “Roncato nel tunnel della droga”».