Andrea Roncato e la percezione ‘rinnovata’ delle emozioni: “Ora mi commuovo di più…”

La puntata odierna di Bellamà è stata quasi caratterizzata da un viaggio introspettivo, grazie ad un racconto quasi generale ma toccante di Andrea Roncato, ospite nel salotto di Pierluigi Diaco. L’attore è partito da un tenero racconto sul presepe in casa, sempre presente da alcuni anni e mai disfatto. Le sue parole sono sembrate quasi recitate, a tratti come spezzate dalla commozione, ma che hanno messo in evidenza una particolare nostalgia segnalata anche dal conduttore.



“Prepotente nostalgia? Penso sia la vecchiaia, ho compiuto 76 anni quest’anno anche se sembro più giovane”. Risponde così Andrea Roncato alla curiosità di Pierluigi Diaco, per poi aggiungere: “Mi commuovo spesso? Penso dipenda dalla sensibilità che negli anni migliora, credo che diventi più profondo, riesci ad andare più vicino alle cose. Forse da un punto di vista è una forma di debolezza, ma la preferisco rispetto a quando ero più forte e menefreghista. Significa che dentro ai cose che si muovono, sei più vicino alle cose che ti succedono intorno. Riusciamo a costruirci un futuro se teniamo ben presente il passato, come con gli errori che facciamo…”.



Andrea Roncato e gli esordi in Rai: “Sandra Mondaini mi ha insegnato tanto…”

Andrea Roncato – ospite oggi a Bellamà – ha unito il suo discorso emotivo con alcune metafore prese in prestito da grandi brani della musica italiana. Da Vasco Rossi a Pierangelo Bertoli; su quest’ultimo, ha offerto un aneddoto riferito al brano “Chiama Piano”, di recente dedicato a sua moglie. “Per fare bella figura con lei le ho mandato un messaggio con scritto: ‘Chiama piano se hai bisogno di me perchè io sarò lì subito, perché io non sono lontano ma sono sempre vicino a te’. E’ una dichiarazione d’amore per tutti, per la compagna, per gli amici…”.



Avviandosi verso la conclusione dell’intervista nel salotto di Pierluigi Diaco, Andrea Roncato si è poi espresso sulla sua splendida carriera televisiva, in buona parte dedicata al servizio Rai. “Qui sono nato con ‘Io e la Befana’ con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini; lei aveva bisogno di qualcuno che la seguisse per le serate in discoteca, venne a vederci e lavorai per anni con lei. Allora era nel pieno del successo, per me è stata come una scuola. Lei consigliava me e Gigi anche su come ci saremmo dovuti vestire, mi ha insegnato tante cose e mi ha portato in televisione per il programma più importante dell’epoca…”.