La Procura della Repubblica di Arezzo chiede l’archiviazione per Andrea Scanzi. Il giornalista del Fatto Quotidiano non aveva alcun diritto di anticipare la sua vaccinazione, ma dal punto di vista giuridico-legale non si configura nessun tipo di reato. Da qui la richiesta della Procura, che aveva aperto un fascicolo conoscivo dopo il “salto di fila” di Scanzi. Ciò anche a seguito della riforma del reato di abuso d’ufficio, su cui stava lavorando la Procura di Arezzo. Affinché sia riconoscibile tale reato, dovrebbe sussistere la violazione di una legge o di un regolamento, cosa però che per il pubblico ministero Marco Dioni non sarebbe accaduta in tale circostanza. Dunque, sebbene Scanzi non rientrasse in alcuna categoria vaccinale tra quelle per le quali era stata pensata l’inoculazione del siero anti Covid lo scorso marzo, e dunque non aveva diritto ad anticipare i tempi, non c’è stata una violazione. Quindi, eticamente il gesto è da considerarsi censurabile, ma non è perseguibile dal punto di vista giuridico.



ANZALDI CONTRO SCANZI E RAI

Sulla vicenda è intervenuto nuovamente Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai. «Il Pm di Arezzo conferma che Andrea Scanzi ha saltato la fila per il vaccino, che non aveva diritto a quella dose perché non rientrava in alcuna categoria prioritaria e quindi il vaccino somministrato a lui è stato sottratto a che ne aveva maggiormente bisogno: ora che farà la Rai? Il Comitato Etico, che non si era pronunciato in attesa dei magistrati, finalmente batterà un colpo? Tornerà a riunirsi?», ha scritto su Facebook. Il riferimento è al fatto che il giornalista del Fatto Quotidiano sia stato retribuito, ad esempio, da programmi come Cartabianca in qualità di opinionista. Per Anzaldi non è eticamente accettabile che sia stato pagato un opinionista «che si è macchiato di un comportamento assolutamente riprovevole come il salto della fila sui vaccini, in un momento in cui le dosi disponibili erano molto più ridotte rispetto ad oggi e avevamo centinaia di morti al giorno». Ora si attende la decisione del giudice sulla richiesta di archiviazione. Ma una cosa è chiara: Andrea Scanzi non doveva essere vaccinato prima, né aveva alcun titolo per saltare la fila.

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