E’ scoppiata la polemica attorno alla vaccinazione di Andrea Scanzi, giornalista 43enne inserito nella lista di riserva. Per quel vaccino AstraZeneca Scanzi è stato minacciato e insultato e nelle passate ore è nuovamente intervenuto su Facebook per fare ulteriore chiarezza dopo diversi post social e una diretta. La polemica sulla sua vaccinazione, spiega, non lo diverte affatto. “Mi offende, mi ferisce, mi fa incazz*re. Oltrepassa qualsiasi forma di disonestà intellettuale”, scrive. Quindi ripercorre quali sono stati i passaggi compiuti e che gli hanno permesso di potersi vaccinare seguendo le regole e facendo tutto in modo a suo dire cristallino: “Lunedì scorso ho dato al mio medico curante la disponibilità, nel pieno rispetto delle regole, a farmi somministrare qualsiasi dose di vaccino destinata a finire altrimenti nelle fogne se non l’avessi presa io”. Già in tv il giornalista aveva spiegato in diverse circostanze che avrebbe accettato il vaccino senza rubare il posto a nessuno. “Venerdì, dopo tre giorni di blocco nazionale perché “Astrazeneca fa venire le trombosi” (il messaggio passato purtroppo era quello), mi hanno chiamato per dirmi che c’era una dose disponibile a fine giornata. Mi hanno ripetuto che non avrei rubato il posto a nessuno. Mi hanno ribadito (ho le chat su whatsapp) che era tutto in regola”, spiega.
Andrea Scanzi nel lungo post Facebook ha aggiunto che eccetto la sua compagna, tutti gli avrebbero sconsigliato di farsi somministrare il vaccino AstraZeneca ma nonostante questo si è voluto fidare della scienza ed ha spiegato di averlo fatto “perché volevo dare un messaggio agli italiani. Volevo dir loro: “Non abbiate paura, vaccinatevi. Va tutto bene”. Mi sembrava giusto, anzi doveroso, usare la mia popolarità per una cosa bella”. Nonostante questo però è stato accusato di essere un “furbetto del vaccino” ed è stato travolto da minacce e insulti pur avendo ribadito di “avere fatto il vaccino perché era giusto e perché volevo dare un messaggio”. “Mi pare davvero tutto eccessivo. Sadico. Carognesco. Il totale rovesciamento della realtà”, ha concluso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANDREA SCANZI VACCINATO: E’ POLEMICA
Il giornalista del Fatto Quotidiano e conduttore di “Accordi e Disaccordi” sul Nove, Andrea Scanzi, ha annunciato di essersi vaccinato (con AstraZeneca) grazie alla lista dei “riservisti” prevista dalla Regione Toscana e permessa dalla recente ordinanza del commissario anti-Covid Generale Francesco Paolo Figliuolo. «L’ho ripetuto spesso in questi giorni – scrive Scanzi sui social – : se a fine serata avanza una dose di qualsiasi vaccino, non c’è nessuno che la vuole, non rubo il posto a nessuno e se non la accetto io viene buttata via, chiamatemi, che sia Pfizer, Moderna o AstraZeneca. Esattamente quello che mi è successo».
La notizia circola sul web e inevitabili si “formano” le due opposte fazioni: chi benedice l’iniziativa della Toscana (come già avvenuta in altre Regioni, dalla Lombardia al Lazio fino al Veneto) e chi invece contesta che un giornalista, giovane e in buona salute come Scanzi, abbia già ricevuto il vaccino e magari nonni e over 70 ancora sono “a secco”. Su questo tra l’altro, proprio la Regione Toscana è penultima nella vaccinazione degli over 80, con solo il 5% che ha ricevuto le 2 dosi complete.
LA REPLICA DI SCANZI E I DUBBI DI “TPI”
«Ho seguito le Tue indicazioni: ho fatto proprio come Lei. Vediamo se funziona per “i comuni mortali” o vale solo per “amici degli amici”»; «Venduto!», o anche «raccomandato!» sono solo alcuni degli insulti riportabili sui social contro Scanzi il quale si è difeso con un ulteriore post su Facebook per spiegare la sua posizione. «Sono stato così inserito nella lista dei panchinari. Una lista che a dire il vero esisteva anche prima dell’ordinanza di Figliuolo, ma che era meramente verbale. Per meglio dire, tu lo dicevi al tuo medico di base che, se ti reputava idoneo, segnalava il tuo nome al responsabile del piano vaccinale. Nel mio caso, essendo figlio unico e “caregiver familiare” avendo due genitori nella categoria “fragili”, avrei comunque potuto vaccinarmi grazie a un’ordinanza regionale fortemente voluta anche dall’ottimo Iacopo Melio. Ma mi sono comunque iscritto anche nella lista, fino a ieri “solo” verbale e non online, dei panchinari del vaccino», scrive il giornalista attaccando chi lo ha insultato in queste ore e riportando il link del form da compilare all’azienda Usl Toscana per poter essere inserito nella “lista di riserva” di Arezzo (dove vive Scanzi, ndr) per le vaccinazioni.
Il quotidiano online TPI replica a tono però al post di Scanzi scrivendo come sia quantomeno particolare il fatto che in un primo post Scanzi spiegasse di essere entrato nella lista dei “panchinari”, poi dopo le polemiche esplose aggiungesse anche il fatto di essere “caregiver di genitori fragili”. La lista – come nota TPI – è attiva da poche ore e dunque si chiedono come sia stato possibile che «tra i pochi vaccini AstraZeneca avanzati ieri ad Arezzo (lo ha detto Scanzi), con tutte quelle priorità si sia arrivati a un giornalista di 46 anni in buona salute con genitori molto fragili, dunque presumibilmente già vaccinati». Non solo, vi sarebbe anche un responsabile vaccinale che lo ha chiamato per invitarlo a vaccinarsi: «Chi sarebbe questo responsabile e perché esistono liste di riserva che i comuni cittadini non conoscono, a cui non hanno accesso? Perché non sono PUBBLICHE?», conclude l’articolo del The Post Internazionale. Tornando sui social, la polemica non si conclude e un altro utente scrivo sotto all’ultimo post in merito di Andrea Scanzi «Guardi io la stimo molto come giornalista, ma che lei ora si presenti come un eroe che ha fatto da cavia, dato l’esempio e favorito addirittura la diffusione delle liste di attesa mi pare troppo».