Andrea Silvestrone, tennista paralimpico, è morto nelle scorse ore in un incidente sulla A14 in direzione nord, nella Galleria Castello a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. La sua macchina, come riportato da Ansa, si è scontrata frontalmente con un tir. Insieme a lui hanno perso la vita anche due dei suoi tre figli: il bimbo più piccolo, di 8 anni, e la primogenita, di 14 anni, mentre quello di mezzo, di 12 anni, è attualmente ricoverato con diverse fratture, ma non sarebbe in pericolo di vita. Anche il cane che era all’interno della vettura non ce l’ha fatta.



In base alle prime ricostruzioni della stradale, pare che l’uomo abbia perso il controllo dell’auto e nel tentativo di controsterzare si sia scontrato con il camion che procedeva nella direzione opposta. La dinamica del sinistro è ancora comunque in fase di accertamento. È l’ennesimo dramma che avviene sulla A14. “Questa situazione è diventata per noi insostenibile e inaccettabile, sotto tutti i punti di vista possibili, prima di tutto la perdita di vite umane per le quali esprimo profondo dolore e cordoglio”, ha scritto Francesco Acquaroli, presidente delle Marche.



Andrea Silvestrone, tennista paralimpico morto in incidente: chi era

Andrea Silvestrone, il tennista paralimpico morto nell’incidente sulla A14, era molto conosciuto nel mondo dello sport. L’atleta lottava da tempo con la sclerosi multipla, che gli era stata diagnosticata quando aveva 33 anni, ma la malattia non lo aveva mai fermato. “Se puoi sognarlo puoi farlo”, questo il suo motto. Ogni volta che scendeva in campo con la sua carrozzina lo metteva in pratica.

Nel 2022 era stato anche insignito di laurea ad honorem, dopo che aveva incontrato numerosi studenti nelle scuole per raccontare la sua storia. “Sono un collezionista, colleziono attimi. E ringrazio la vita che mi ha dato tanto, molto più di quello che mi ha tolto”, così parlava di sé ai più giovani.