Andrea Tombolini, il killer del Carrefour del centro commerciale di Assago, dopo la convalida per l’arresto con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, ha ricostruito quanto accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì davanti al pm di Milano Paolo Storari. “Prima di recarmi al supermercato sono andato su un balcone perché avevo pensieri suicidiari, che non ho portato a termine. Poi sono entrato al supermercato e mi sono recato a prendere un coltello per farla finita”, ha affermato come riportato da Today.
L’uomo, che soffre di disturbi psichici, avrebbe a quel punto cambiato idea. “Avevo intenzione di colpirmi, ma quando ho visto alcuni avventori ho deciso di colpirli per sopprimere la mia rabbia, io mi definisco un pazzo”. In particolare, sarebbe stata la presenza di Pablo Marì a creargli disagio. “Quando ho visto che tra i clienti c’era un calciatore, ho provato invidia, perché lui stava bene e io male. L’ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone”. Tra queste anche il cassiere Luis Fernando Ruggieri, che è morto durante il trasporto in ospedale.
Andrea Tombolini, killer di Assago: “Non sono un violento”
Andrea Tombolini non ha mai negato di avere commesso i reati di cui è accusato davanti al pm Paolo Storari: il killer del centro commerciale di Assago, tuttavia, non riesce ancora a rendersene conto. “Mi sembra impossibile di fare quello che ho fatto, io non sono una persona violenta e non ho nessun precedente penale, mi sembra impossibile di aver rovinato la mia vita e quella delle persone che ho ucciso e ferito”, ha affermato come riportato nei verbali riportati da Today.
Alcuni episodi simili, tuttavia, c’erano stati anche prima dell’omicidio e del tentato omicidio. Il 19 ottobre infatti aveva danneggiato degli oggetti della sua abitazione, scagliandoli anche contro i suoi genitori, che avevano allertato le forze dell’ordine. Nell’ordinanza di arresto del gip di Milano, Patrizia Nobile, l’uomo viene descritto come “privo di freni inibitori” e “capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza” che potrebbero ripetersi. È per questo motivo che è stata disposta la custodia cautelare nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Paolo.