Sono passati due anni e mezzo dalla scomparsa di Greta Spreafico, la donna che si era recata a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, per vendere una proprietà di famiglia. L’ultimo a vederla viva è stato un amico conosciuto da pochi mesi, Andrea Tosi, con il quale aveva passato la serata in giro per locali. L’ultimo a sentirla, invece, il fidanzato Gabriele, ora iscritto nel registro degli indagati. Andrea Tosi, in collegamento con “Ore 14”, spiega: “Non è detto che sono un omicida, sono indagato e basta e andiamo avanti così, tanto sono chiacchiere. Non ho niente da nascondere, mi hanno chiesto anche il prelievo del Dna ma non sono andato per via della mia salute, non ce la faccio”.
Ricostruendo quanto accaduto il giorno della scomparsa, l’uomo ricorda: “Quella sera siamo andati a casa di Greta, siamo andati a casa mia, abbiamo suonato e poi verso le 2 le ho detto che non ce la facevo più e le ho detto di vederci l’indomani ma il domani non c’è stato. Lei mi ha chiesto di andare a casa sua ma non avevo capito il motivo. Il motivo era che aveva paura di stare sola”.
Andrea Tosi: “Non avrei mai ucciso Greta Spreafico”
Come raccontato ancora da Andrea Tosi, l’ultimo a vedere viva Greta Spreafico, “quella sera ha fatto una telefonata e dopo ho visto un cambiamento d’umore, non era più lei. Penso fosse Gabriele Lietti, il fidanzato. Ho visto che piangeva dopo la chiamata, forse lui le ha detto qualcosa. Greta ha pianto ma non le ho chiesto il motivo, erano cose sue e io non facevo parte della sua vita. Noi ci conoscevamo da due mesi”
In un’intercettazione, Andrea Tosi dice ad una sua conoscente di avere ucciso Greta. A “Ore 14” racconta: “È stata una cosa detta, buttata lì. Quella ragazza mi rompeva, mi diceva che dovevo dire la verità: allora io le ho detto ‘Sono stato io’ ma non era così. Non lo avrei fatto mai”.