Olimpiadi di Parig 2024i a rischio per il tuffatore Andreas Sargent Larsen, campione 25enne della Nazionale italiana che sarebbe stato rinviato a giudizio per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata per fatti che sarebbero risalenti a 4 anni fa. La giovane, atleta come lui, lo avrebbe denunciato per presunte violenze all’epoca della loro breve relazione, iniziata quando lei aveva 15 anni, descrivendo, secondo quanto ricostruisce Ansa, uno scenario inquietante.
La Federnuoto avrebbe aperto un’inchiesta dopo la segnalazione della Procura di Roma, riporta Repubblica, ma Andreas Sargent Larsen si difende e respinge le accuse: “Mi scuso degli insulti, ma non l’ho mai minacciata“, le parole del giovane citate dal quotidiano. Il padre della ragazza, invece, avrebbe un’altra lettura degli eventi e lamenterebbe l’isolamento in cui sua figlia sarebbe piombata dopo la scelta di denunciare: “È stata allontanata dalla Nazionale di tuffi affinché non lo incontrasse e lui, rinviato a giudizio, ora è pronto ad andare alle Olimpiadi di Parigi 2024“.
Andreas Sargent Larsen, le accuse della ex ragazza che potrebbero mettere a rischio la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024
La situazione Andreas Sargent Larsen in merito agli imminenti Olimpiadi di Parigi 2024 sarebbe ancora molto fluida e non è chiaro se l’azzurro Andreas Sargent Larsen, danese naturalizzato italiano, potrà davvero parteciparvi. I fatti che gli sarebbero contestati risalirebbero a 4 anni fa, quando era 21enne e avrebbe avuto una storia con una ragazza che oggi ha 19 anni. Oro agli Europei di Roma 2022, l’atleta dovrà comparire in aula a Roma il prossimo 25 giugno, riporta RaiNews, nella prima udienza del processo per rispondere dell’accusa di atti persecutori.
La giovane atleta lo avrebbe denunciato portando sul tavolo degli inquirenti un resoconto denso di elementi ora al vaglio delle autorità. Stando alla ricostruzione di quanto avrebbe esposto alla polizia, riportata dall’Ansa, la ragazza avrebbe parlato di un rapporto oppressivo durato pochi mesi ma con uno strascico importante in termini di condotte vessatorie e presunte violenze. “Mi ha sbattuto la faccia sul volante – avrebbe messo a verbale –, diceva che avevo guardato un altro tuffatore. Non era vero (…). Mi sono riparata con un braccio altrimenti mi avrebbe spaccato il naso“. Sempre nei suoi racconti, la giovane avrebbe parlato di “unghie delle mani saltate” a causa della stretta del tuffatore e di un altro presunto episodio di violenza: “Mi ha stretto il collo fino a farmi sanguinare, mi ha soffocata due volte con un cuscino“. Sempre Repubblica riferisce che la Polizia di Stato, con cui Andreas Sargent Larsen risulta tesserato, gli avrebbe tolto la pistola in dotazione. Durante l’interrogatorio, l’atleta azzurro avrebbe negato le violenze parlando di “incomprensioni”. Lo stesso quotidiano ha riportato il commento del presidente del Coni, Malagò, che invita a non dare giudizi affrettati in attesa che ci sia una sentenza.