Andreea Rabciuc, l’appello della mamma
Nelle passate ore la mamma di Andreea Rabciuc ha rotto il silenzio parlando con la trasmissione Chi l’ha visto che ha raccolto il suo appello disperato. Da quattro mesi, infatti, di Andreea, 27enne campionessa di tiro a segno si sono perse le tracce. La madre ha confidato alla trasmissione di Rai3 che la notte non dorme più; ha degli incubi, sogna ripetutamente la ragazza che le chiede aiuto. Perchè proprio il giorno della scomparsa Andreea sarebbe dovuta andare dalla madre. Adesso la donna è disperata e proprio alla figlia ha voluto lanciare il suo primo appello: “Andri, dove sei amore? Sono quasi quattro mesi che non so niente di te. Ti prego fatti sentire, torna a casa!”.
La donna, in lacrime, ha rivolto il suo appello direttamente ad Andreea Rabciuc: “Se ti è successo qualcosa non fa niente, sai che sempre noi due insieme abbiamo sempre risolto tutto. Devi solo tornare a casa, non devi avere paura di niente e di nessuno. Sai che mamma fa di tutto per te, ti prego! Torna a casa che io non ce la faccio più amore, sto impazzendo! Mandami un messaggio, chiamami, dimmi almeno che stai bene”, ha aggiunto. Secondo la donna qualcuno saprebbe qualcosa, per questo si è appellata a loro: “Per favore uscite e parlate, perchè tanto prima o poi uscirà fuori tutto! Aiutatemi a trovare mia figlia”.
Le confidenze agli amici da parte di Andreea Rabciuc
Tra gli altri appelli rivolti ad Andreea Rabciuc attraverso la trasmissione Chi l’ha visto, anche quelli della sorella e del fratello acquisiti, figli del marito di Georgeta. Asia e Tommaso si sono rivolti direttamente alla ragazza scomparsa: “Ciao Andri, non so dove tu sia ma per favore fatti viva. Noi siamo la tua famiglia e ti stiamo aspettando, quindi facci sapere, dacci un segnale, perchè ti aspettiamo da mesi e stiamo soffrendo tutti. Quindi per favore, qualsiasi cosa sia successa possiamo risolverla insieme”, ha detto Asia. A farle eco anche Tommaso che ha rinnovato l’appello.
A contattare la trasmissione di Rai3 nel corso della settimana, sarebbero stati alcuni amici di Andreea i quali avrebbero riferito delle confidenze che la ragazza aveva fatto sul conto di Simone Gresti, il fidanzato. “L’ultima volta che le abbiamo parlato era il 9 marzo. Andreea ci ha detto che Omar e Simone facevano festini invitando estranei, che spesso lei si trovava in situazioni scomode”, hanno riferito. A detta degli amici, Omar e Simone “parlavano con spacciatori di origine marocchina” ed ancora. “molte volte la obbligavano a provare prima lei le dosi per poi farne uso loro, ci diceva che non aveva più il controllo del suo corpo. Aveva paura e non ci ha detto perchè il 9 marzo fosse tanto agitata e andasse di fretta nel dirci le cose”. Gli amici avrebbero riferito anche una frase preoccupante: “Non vi preoccupate tanto prima o poi mi faranno fuori”.
Simone Gresti, fidanzato di Andreea nega le accuse
Droga, festini e spacciatori: di questo avrebbe parlato Andreea Rabciuc con gli amici. Chi l’ha visto ha provato a parlare con Omar senza però ottenere risposte, mentre Simone ha accettato di parlare: “Ma ti sembra una cosa vera questa? Mi viene da ridere, ma non è possibile! A Jesi parlavo con decine di spacciatori. Non vedo come possa saperlo altra gente. Non è possibile! Non è vero, quale dose?”. E sulla possibilità che dietro la scomparsa di Andreea potesse esserci un giro di droga, Simone ha commentato: “E’ possibile sì, Jesi non è un paesino. Di Andreea non sapevo tutto il suo privato, forse sapevo il 25% di lei, le cose me le nascondeva”. Gresti ha smentito di aver ricevuto minacce da qualcuno.
Secondo le confidenze degli amici, Andreea Rabciuc avrebbe riferito anche di un fidanzato violento e della paura nei confronti di Omar. In merito Simone ha smentito di essere stato violento nei confronti della fidanzata: “Era lei che diventava violenta la maggior parte delle volte”. E sul rapporto con Omar e il loro atteggiamento con la ragazza, ha ammesso: “Omar lo conosco perchè andavamo negli stessi locali, già lo conoscevo. In merito al controllo io lo esercitavo un po’ perchè era la mia compagna ma non le imponevo nulla”, ed ancora, “Era lei che esercitava un controllo“.