Andrei Medvedev era comandante delle truppe dei mercenari indipendenti Wagner. Un gruppo di militari che ufficialmente non è sul libro paga di Putin, ma si arruolano volontariamente per partecipare alle operazioni di guerra in Ucraina. Medvedev ha 26 anni ed è il primo combattente russo a scappare in un paese occidentale per chiedere asilo politico. Secondo il suo avvocato, che ha rilasciato un’intervista alla BBC, l’ex comandante sarebbe stato aiutato nella fuga da una ONG per i diritti umani russa. Dopo aver vissuto le atrocità della guerra e le numerose esecuzioni di prigionieri ha deciso di chiudere con il passato e di rifugiarsi in Norvegia, con il supporto di alcuni attivisti per i diritti umani, ai quali si è rivolto dopo aver fallito precedentemente la fuga, per due volte, nel tentativo di oltrepassare il confine con la Finlandia.



Vladimir Osechkin, a capo dell’organizzazione Gulagu.net che si occupa di aiutare i cittadini russi che vogliono scappare in occidente, ha pubblicato la sua conversazione telefonica con Medvedev, nella quale l’ex militare racconta di aver preso la decisione dopo l’esecuzione del soldato Evgeny Nuzhi, che accusato di aver tradito il gruppo Wagner, era stato assassinato a colpi di martello e filmato dai suoi superiori durante l’uccisione.



La confessione di Andrei Medvedev: “Gruppo Wagner è un’organizzazione terroristica”

Andrei Medvedev attualmente si trova a Oslo, detenuto in un centro per l’immigrazione ed ha avviato le pratiche per la richiesta di asilo politico. Dopo aver attraversato a piedi il confine, ha bussato alla prima casa chiedendo aiuto. Successivamente è intervenuta la polizia norvegese per arrestarlo. Ora è disposto a collaborare e araccontare i particolari agghiaccianti delle atrocità commesse dal gruppo di mercenari Wagner. Tramite l’avvocato unfatti, emergono dichiarazioni su come il gruppo armato in realtà operi più come un’organizzazione di stampo terroristico uccidendo indifferentemente sia prigionieri russi che ucraini.



L’ex comandante aveva detto di temere per la sua stessa vita dopo aver rifiutato la proroga del contratto con le truppe, in seguito alla sua decisione di non partecipare più alle operazioni di guerra. Aveva già dichiarato in un’intervista alla Cnn, lo scorso dicembre, di come i soldati che si rifiutano di collaborare vengano subito uccisi a colpi di pistola e seppeliti in fosse comuni per essere poi ufficialmente dichiarati come “scomparsi”.