L’aumento di casi positivi degli ultimi giorni ha fatto scattare l’allarme in Italia. C’è chi parla di una nuova ondata di contagi, ma Massimo Andreoni frena. Intervenuto ai microfoni di Adnkronos Salute, l’infettivologo ha spiegato che la brusca risalita degli infettati non è legata ad una quinta ondata: “Siamo passati da 200mila contagi, a 20mila e poi di nuovo a 60mila. E’ un andamento a ‘gobba di cammello’ che però oggi non vede un incremento di pazienti ospedalizzati o ricoverati in terapia intensiva”.
Un fattore che conferma la validità dell’immunizzazione dei vaccini, ha rimarcato Massimo Andreoni, che ha poi acceso i riflettori su due elementi in particolare: “Omicron 2 sembra poter sfuggire all’immunità specifica generata dal vaccino e dalla patologia; abbiamo un numero sempre più alto di reinfezioni, l’Istituto superiore di sanità l’ha registrato al 3% ma le vediamo anche in chi è vaccinato con tre dosi o ha già fatto la malattia”.
ANDREONI SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA
Nel corso del dialogo con Adnkronos, Massimo Andreoni ha confermato che le ospedalizzazioni al momento non preoccupano, nonostante la velocità della variante Omicron 2, che ha causato il rialzo di contagi. Il rischio, secondo l’esperto, è la risalita dei ricoveri tra un mese, nel periodo di Pasqua. “È un dato che va messo in conto”, l’ammissione del primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata: “La speranza è che ci venga incontro la bella stagione, ma temo che da qui a Pasqua possa esserci una recrudescenza. Detto questo, per non essere insultato da chi vuole tornare ad una vita normale, rimangono le misure che sappiamo: prudenza, mascherina al chiuso e dove ci sono assembramenti anche all’aperto, e responsabilità”. Per quanto concerne l’efficacia dei vaccini anti-Covid, secondo Andreoni la protezione potrebbe scendere al 20% con Omicron 2 anche dopo la terza dose: “Questo ci potrebbe anche spiegare il perché di tante reinfezioni che osserviamo, dopo il booster o anche dopo aver fatto la malattia”.