Green Pass, terza dose del vaccino e altri temi ‘caldi’ relativi al modo in cui il Governo intende affrontare il secondo autunno di convivenza con l’emergenza pandemia. Di questo e altro ha parlato quest’oggi l’infettivologo Massimo Andreoni, ospite in studio ad “Agorà Estate” su Rai Tre e in collegamento in diretta anche col talk show di La7 “Coffee Break”. Interpellato sull’obbligo vaccinale di cui ha parlato di recente il premier Mario Draghi, in attesa di un parere di EMA e AIFA, ha detto: “Non è che queste debbano confermare la validità dei vaccini, l’hanno già detto. Si tratta più di un avvallo alla strategia di estendere la vaccinazione a tutta la popolazione”. Secondo Andreoni sarebbe buffo attendere qualcuno che ci dica che il vaccino non è più in una fase sperimentale.
In merito al tema annoso dell’obbligo del Green Pass, del ritorno a scuola e delle polemiche nate in seno al corpo docente e tra i sindacati di categoria, Andreoni dice la sua sul rischio di non indossare la mascherina tra i banchi se tutti gli alunni sono vaccinati, ricordando quanto questa variante che oramai è predominante in Italia sia contagiosa: “La mitigazione data dalla vaccinazione e il fatto che riduca la carica infettiva per un tempo più basso viene penalizzata da una variante che ha una altissima capacità di trasmissione, tre volte più della precedente” spiega, aggiungendo che in un ambiente chiuso non si possono tenere in inverno aperte finestre o porte. “Negli USA una docente è stata in grado di infettare l’80% dei bambini nelle prime due file della classe e con i bambini ben distanziati” ricorda. “Non abbiamo bisogno di ulteriori dimostrazioni del fatto che gli ambienti chiusi sono un pericolo in termini di contagio”.
MASSIMO ANDREONI, “ECCO PERCHE’ LA TERZA DOSE DEL VACCINO SARA’ NECESSARIA…”
Nel corso dell’ospitata invece a “Coffee Break”, il direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive, nonché primario al Policlinico Tor Vergata di Roma, ha precisato pure quali sono le sue aspettative in merito alla somministrazione della terza dose e alle posizioni diverse attualmente in campo: “Io credo che per le possibilità italiane si possa partire con la terza dose che è necessaria visto quello che sta succedendo in Israele e altri Paesi: l’immunità da vaccino non ha durata lunga soprattutto nei soggetti molto fragili, ma spero che in autunno o a inizio inverno si parta con quei soggetti che hanno avuto una risposta immunitaria più debole”.
Infine, parlando dell’andamento dell’epidemia e dei numeri relativi all’ultimo bollettino, il professor Andreoni commenta positivamente l’occupazione dei posti in Terapia Intensiva ma invita alla cautela: “L’identikit dei ricoverati? L’argomento più rilevante: in molte regioni più del 90% dei soggetti ricoverati in Terapia Intensiva sono soggetti non vaccinati: questo è un messaggio che può essere letto come una conferma che il vaccino funziona bene e preclude la malattia grave” sottolinea e a chi pone un’obiezione sul fatto che l’anno scorso, di questi tempi, vi fossero 1000 contagi al giorno anziché i 6000 attuali replica: “Le epidemie hanno i loro andamenti, infatti parliamo di onde epidemiche: quindi confrontare mese su mese in anni diversi ha poco senso…” suggerisce saggiamente, spiegando che questo dato anzi ricorda come, vaccino o no, si debbano rispettare ancora le consuete misure di contenimento dell’epidemia.